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  • Laziomania: Il solito replay di mercato probabilistico senza regali ad Inzaghi

    Laziomania: Il solito replay di mercato probabilistico senza regali ad Inzaghi

    • Luca Capriotti
    Fino all'ultimo ho sperato - illuso - in una specie di regalo. Non volevo il replay, lo stesso identico ultimo giorno di mercato, condito da acquisti per la Salernitana e operazioni minori. Ad una squadra credibile, che sta cominciando a giocare un ottimo calcio, che sembra davvero convinta di poter ripartire da 0, speravo si facesse un regalo. Speravo si facesse a me, illusione che il calcio sia una cosa personale. Mentre sono affari, fatti con uomini d'affari come Mendes. Un nuovo ciclo, nuove motivazioni, sempre lo stesso mercato. Ovvero un attuale 6 forse 6,5 (Lazzari è un ottimo acquisto) che potrebbe diventare 7,5 se Vavro e Jony (ma dico pure Berisha) dovessero rivelarsi o alternative plausibili o titolari improvvisi e imprevisti. Ma può pure diventare da 5,5, se uno dei titolari non coperti da una panchina lunga si dovesse fare male, e Inzaghi si dovesse ritrovare con le mani nei capelli. Fronte cessioni è successo tutto quello che ci si aspettava. Lato ultimo giorno di mercato, vabbè: chi si aspettava qualcosa che non fosse l'ex Primavera Fiorentina Gondo a Salerno è un illuso o soffre di amnesie. Io sono stato un illuso, ho sofferto di amnesie. La cessione di Wallace almeno mi ha tolto dagli occhi i suoi orrori nel derby, i suoi errori marchiani. Per un anno. 

    ENTRATE - Le cessioni di Neto e Jordao - prima riscattati dal Braga - di fatto hanno foraggiato il mercato di Tare. Frutto di un giro alla Mendes - di quelli pazzeschi, forse grotteschi - hanno finanziato gli arrivi di Vavro (pagato caro, troppo caro per non entrare al derby dopo l'infortunio di Luiz Felipe) e Lazzari, il miglior acquisto di questa sessione di mercato. Per il resto Jony è una scommessa interessante, sarebbe ancora più esaltante se non ci fosse di mezzo una causa legale - forse del tutto pretestuosa - intentata da Al Thani, il n.1 del Malaga. Che vorrebbe 12 milioni, non 2. Per il resto Adekanye lo vorrei vedere - chissà quando,  la curiosità c'è, la volontà di Inzaghi meno. Potrebbe sparigliare le carte, preso a 0. Oppure dimostrarsi un flop. Diciamo che non è partito proprio al centro del progetto, mettiamola così. Andrà per gradi. Bisogna vedere se avrà tempo di incidere in una corsa Champions che non concede sconti. 

    USCITE - Al di là dei già citati ragazzotti portoghesi, l'addio di Badelj è un po' colpa del croato, un po' di Inzaghi, rimaniamo amici però. Una pattuglia di ragazzotti è partita, Sprocati è stato confermato al Parma e Murgia alla Spal (ma se dovesse esplodere la Lazio potrebbe decidere di riprenderlo). Il mercato delle cessioni è stato impreziosito nell'ultimo giorno di mercato dall'ufficialità - molto Mendes - della cessione in prestito di Wallace al Braga, l'unico club nell'infinita costellazione del portoghese che aveva voglia di portarlo a casa. Tutti gli altri si sono tirati indietro. Nella Lazio ha giocato spesso e volentieri titolare, per dire. Il Braga lo ha soffiato alla Lazio, un po' come le big hanno soffiato Milinkovic alla Laz... ah, no. Comunque un bel colpo di Tare - Mendes - cederlo. Un po' meno avercelo fatto tenere in rosa sperando in non si sa quale ben definito miglioramento. p.s. Per Durmisi niente, non c'è stato verso. Però ha litigato con la stampa turca, almeno quella ce l'ha concesso, un po' di bile social. Anche perché l'ossessiva stampa turca è una fucina di fake news niente male - senza generalizzare. 

    I BIG RESTANO - La permanenza dei big è un atto di forza di Lotito, ma in un mercato che di big in giro ne ha visti pochi, molti solo dall'altra parte del Tevere. Milinkovic Savic poteva andare a Manchester, non a Milano lato Inter, ma alla fine giocherà ancora per la Lazio. Buon per Inzaghi, ma soprattutto buon per lui: viene da una stagione in chiaroscuro, deve elevarsi di parecchio, e ha un'altra occasione di crescere ulteriormente. Luis Alberto, archiviate alcune iniziali dichiarazioni infelici, a Roma può far brillare il suo talento. E ha già cominciato col suo primo gol in un derby. La permanenza dei big purtroppo non è affatto una garanzia di successo - l'anno scorso insegna - ma dalla loro fede in questo anno 0 dipenderà molto. E da Inzaghi. Sicuramente non dallo stesso identico mercato di ogni anno. Quello che si crede molto furbo, ma è anche probabilistico e poco ricco. Dal quarto posto di questa stagione si capirà molto: se le idee possono avere la meglio sui milioni, o è solo l'ennesima illusione. L'ennesimo replay, a beneficio di un illuso che ci ha creduto, in un vero anno zero. 

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