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Laziomania:| L'immensità di Klose

Laziomania:| L'immensità di Klose

A Roma, forse, non ci si rende conto di chi è Miroslav Klose. Sponda laziale e romanista, indistintamente, non si riesce ancora a capire l'importanza di avere un giocatore così importante sotto ogni aspetto. Il secondo marcatore di sempre della Nazionale tedesca, che in Europa e nel suo Paese ha ottenuto traguardi formidabili con una squadra eccezionale. Nella Capitale è arrivato, sotto silenzio, da un anno, ed ha stupito tutti riuscendosi a calarsi in una situazione e in un ambiente totalmente differente da quello in cui è nato e cresciuto calcisticamente.

Klose è un marziano sbarcato a Roma. Non è paragonabile a nessun giocatore in attività passato da queste parti, e parliamo sia di Roma che di Lazio. Professionale, mai sopra le righe, sempre al servizio della squadra e della società, dopo aver raggiunto l'obiettivo europeo con la Germania non ha smesso di stupire e ha cominciato la stagione segnando tre gol in tre gare ufficiali - uno con il Mura e due con il Palermo -, mettendo a tacere polemiche montate ad arte da chi voleva screditarlo. Klose è sempre lui. Nella storia della Lazio si attesta tra i più forti giocatori in assoluto, uno dei pochi che avrebbero trovato spazio anche nelle squadre dell'era Cragnotti, probabilmente togliendo il posto ai vari Vieri, Casiraghi e Crespo.

I tifosi biancocelesti hanno la fortuna di veder giocare ogni domenica un attaccante di livello mondiale, che all'età di 34 anni ancora fa parte in pianta stabile della sua Nazionale. Mediaticamente non è trattato come dovrebbe solo perché è arrivato dalla parte 'sbagliata' del Tevere, laddove non ci sono favoritismi editoriali, dove si cerca sempre di nascondere piuttosto che palesare. Ma in un virtuale Museo vivente dei giocatori più forti della storia della Lazio lui, Miro Klose, ci entra di diritto.

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