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  • Laziomania: l'incoscienza di non capire il momento

    Laziomania: l'incoscienza di non capire il momento

    Un'altra sconfitta, l'ennesima. Una Lazio brutta, scarica, priva di idee è ha giocato a Torino come se avesse mollato, come se nulla potesse cambiare. Per inerzia si scende in campo, si cerca di fare qualcosa e si prova a vincere, senza nemmeno troppa convinzione, la partita. I giocatori a cui viene data la possibilità di giocare vanno in campo come se stessero al parco il primo maggio in una bella giornata di festa, Petkovic continua a sbagliare formazioni e cambi e la società gioca a scaricare le responsabilità su tutti.
    Abbiamo già ragionato più volte sulle colpe di un mercato fatto di giocatori al momento poco utili alla causa, ma mai sulle decisioni che si dovrebbero prendere e non si prendono per chissà quale motivo. 

    Partiamo da un presupposto, pensare che Petkovic debba dimettersi è pura follia. Il tecnico continua a lavorare con la convinzione che la squadra sia con lui e ha ragione: in conferenza stampa ha detto chiaramente: 'Chi non ha fiducia in me, lo dica ufficialmente'. Nessuno ha risposto, nessuno ha ufficialmente detto che non ha fiducia nell'allenatore. Ma dai giocatori è anche giusto che non arrivi un messaggio del genere, non sono i giocatori che devono esonerare Petkovic, infatti Marchetti nel post partita ha detto: 'Noi siamo con il mister'.
    La società invece dice che aspetterà Natale per prendere le proprie decisioni: follia, incoscienza pura perché solo la Lotito e Tare possono allontanare l'attuale allenatore che purtroppo ora non è più seguito come lo scorso anno. Ci vuole una svolta e questa sterzata la può dare solo la società. Ma prendere un altro allenatore che non sia una soluzione interna significherebbe innanzi tutto doverlo pagare e poi lasciargli scegliere come gestire gruppo, formazioni e giocatori a cui affidarsi sia in campo che fuori.


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