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  • Laziomania: L'ultimo ad arrendersi

    Laziomania: L'ultimo ad arrendersi

    • Luca Capriotti

    L'ultimo tra coloro che ci credono. Felipe Caicedo ha questa peculiare caratteristica: trascina la speranza come se fosse una cosa elastica. In qualche modo la volontà di Caicedo ha creato questa nuova speranza: i tifosi della Lazio negli ultimi minuti sanno che, con lui in campo, la speranza di vincere proprio quando non ci crede più nessuno non è una follia. Come fosse una cosa viva, la speranza, qualcosa a cui dà vita Felipe Caicedo. La chiamano Zona Caicedo, a Roma, l'ha creata Caicedo allargando i minuti di una speranza assurda, quella di urlare proprio allo scadere, proprio quando tutte le cose sembrano andare per il verso sbagliato. Verso sbagliato per la Lazio: un pareggio con il Crotone ultimo in classifica era il Game Over definitivo su una corsa Champions League complicatissima. Ma Caicedo è l'ultimo ad arrendersi. Mai una parola fuori posto, sempre l'ultimo ad arrendersi.​

    GLI ALTRI - La Lazio come sempre si conferma, in qualche modo: prende una caterva di gol - 2 dal Crotone, con tutto il bene per Simy e colleghi - ne fa pochi perfino rispetto a quell'artritica manovra che sembra la pallida copia dell'orchestra fantastica a cui ci aveva abituato Simone Inzaghi. La lentezza con cui la Lazio porta palla se incontra una squadra bassa ha il ritmo sciabordato di un ciabattare. Va detto, però, che ha giocatori di immensa qualità: Luis Alberto e Milinkovic quando giocano insieme diventano costruttori di palazzi di estasi, strade alberate di meraviglia verso la porta. Irritano, a volte? Mai come il Tucu Correa: in quella che per me è una stagione orrida del nostro, ogni giocata che fa - e qualcuna anche pregevole, rovinata dal resto - è un inno all'ingresso al fianco di Immobile di Caicedo. Ho scritto Caicedo: come mai avete pensato a Muriqi? Se arrivasse un alieno, penserebbe che questo strano sport si gioca in 22, dura 90 minuti. E alla fine segna Caicedo. Mai una parola fuori posto, sempre l'ultimo a crederci, signor alieno mio.


    E POI CAICEDO - Il nodo della questione Caicedo è la fascite plantare che gli dà fastidio, o altro, tipo il mercato, tipo un ingombrante in tutti sensi competitor appena arrivato, mai del tutto convincente (anche se i segnali, ad essere onesti, li aveva mandati) mai del tutto nelle corde di Inzaghi. Che, oramai lo sappiamo bene, ha un problema di fiducia: non si si fida dei nuovi. Ma ha sempre avuto il pregio di capire il vento: motivo per cui ha resistito così a lungo a Formello, con Lotito e Tare, e forse è per questo che Caicedo gioca così poco. Eppure, alla fine arriva sempre quel momento: in cui fisicamente si allarga, si espande, si dilata la speranza. Sotto la volontà di Caicedo. Mai una parola fuori posto, l'ultimo a crederci, l'ultimo a salvare questa corsa Champions. Forse anche l'ultimo nelle gerarchie di Inzaghi in avanti. Di certo l'ultimo ad arrendersi. 
     


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