Laziomania:| La prova del nove
E' già tempo di esami per la Lazio: dopo le due vittorie consecutive e i sei punti messi in cascina, arriva la prova contro la grande squadra. La gara con la Fiorentina ha dato alla squadra biancoceleste e ai suoi tifosi quello che cercavano, ovvero la somma tra la buona prestazione di Genova e il risultato positivo arrivato contro il Bologna. Infatti, nonostante i primi venti minuti non eccezionali, i biancocelesti a Firenze hanno giocato una gran bella partita dominando i gigliati e portando a casa un risultato che, viste alcune scelte arbitrali (vedi il rigore assegnato ai viola), sembrava insperato. E invece la squadra, disegnata in maniera ottimale di Reja, prima ha reagito alla grande trovando il pareggio, e poi è passata in vantaggio con un gol del 'ragazzino' Libor Kozak.
Una Lazio così non si vedeva da tempo e per grinta e giocate. Contro la squadra dell'ex Sinisa, i biancocelesti hanno dato l'impressione di essere una vera squadra di calcio, con tutti i reparti affiatati, la difesa attenta in tutte le avanzate avversarie, Ledesma che gestisce il gioco in maniera superba e gli altri compagni del centrocampo (Mauri su tutti) che seguono i suoi dettami perfettamente. Poi c'è Hernanes: una delizia vederlo toccare il pallone. Infine l'attacco, con un Rocchi mai domo, pronto a combattere su tutti i palloni e a fare a sportellate con la difesa viola, e Kozak il giovane dell'est che con umiltà si è messo a disposizione del mister e sta scalando posizioni importanti nelle gerarchie di Reja. L'unica nota stonata è non aver visto Zarate. I tifosi lo coccolano e lo difendono, l'allenatore sta aspettando di vedere il fuoco negli occhi dell'argentino per ributtarlo nella mischia: è l'anno del riscatto e deve farcela.
Tra poco però si gioca, non c'è tempo di pensare a quello che è stato. C'è una prova importante per la Lazio: arriva il Milan stellare di Ibra e Ronaldinho. La squadra rossonera ha l'obbligo di vincere, in campionato ha balbettato già due volte contro il Cesena e il Catania e quindi verrà a Roma con la determinazione giusta per fare risultato. Di contro una Lazio che vola sulle ali di un aquila e di un entusiasmo ritrovato per le prestazioni della squadra. L'entusiasmo per i laziali non significa 'vinceremo il tricolor', ma è solo la consapevolezza di avere una squadra che quest'anno, dopo molti passaggi a vuoto, potrà dare loro delle soddisfazioni. L'ultima vittoria contro il Milan porta le firme di Mancini e Boksic: altri tempi, altri giocatori sicuramente, ma da sfatare oltre a questo c'è anche un altro tabù. La prima squadra della Capitale non batte una grande (Juventus, Milan, Inter) in campionato da cinque stagioni. Non sarà arrivato il momento giusto?