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  • Laziomania:  la regola del silenzio di Igli Tare

    Laziomania: la regola del silenzio di Igli Tare

    • Luca Capriotti
    Tare e il mercato segreto, Tare la regola del silenzio. Non la serie-tv, no, proprio la segretezza, il silenzio, quel vagare sotto il pelo dell'acqua, senza far vedere le proprie mosse. Che a gennaio, in questo strano gennaio 2019 di mercato più lungo, ci sono eccome. Tare deve muoversi in uscita, ha dato in mano a Caceres il suo cartellino, sta studiando soluzioni per Patric e Basta, sta cedendo alcuni giovani in prestito (Rossi e Murgia). Ma il segreto vale soprattutto in entrata. La sua è una Santa Inquisizione del silenzio: chi rompe il suo voto di segretezza rompe con lui.

    Non è un segreto, questo no, che Tare lavori solo con persone fidatissime. Suoi ex compagni di squadra, amici fidatissimi, agenti che ha saggiato nel fuoco sacro della modalità stealth. Chi si fa vedere è perduto, chi parla con la stampa è perduto, chi si muove troppo, si agita, è perduto. La prima regola per lavorare con Tare è non parlare mai di Igli Tare. La seconda regola per lavorare con Tare è NON parlare mai di Igli Tare. La terza regola... vabbè, avete capito.

    Tutto questo silenzio vale oro: i nomi che non escono tengono tranquilli i concorrenti. Non devono rendersi conto che Tare ha già mosso tutte le sue pedine, ha già fatto scacco matto: è successo con Milinkovic alla Fiorentina. In sede della Viola, il serbo già sapeva come muoversi: Kezman, non a caso, ha un patto d'acciaio con Tare. Parla sempre, l'ex attaccante serbo, ma non parla mai per davvero. Soprattutto, non parla mai a sproposito. 

    Fine pena mai: se rompi con Tare, la Lazio te la puoi scordare. Puoi vivere senza? Forse, di certo non percepirai più movimenti, sotto il pelo dell'acqua. Adekanye, a suon di carta bollata e comunicati, potrebbe aver pagato il prezzo della fuga di notizie. Poteva addirittura arrivare a gennaio, la Lazio si sta cautelando con il Liverpool, con cui ha buoni rapporti, con un comunicato-cuscinetto. Ma qualcuno ci ha letto un avvertimento al suo agente Minguella, oppure semplicemente un addio: la regola del silenzio è stata rotta. 

    p.s. Su Zappacosta discorso diverso: i tabloid non li puoi silenziare. Ma attenzione, alle altre trattative, quelle ancora non uscite, quelle che non saltano sopra il carrozzone multicolore dei titoloni di mercato... 

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