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  • Laziomania: la risposta dei laziali è il patto per Sarri
Laziomania: la risposta dei laziali è il patto per Sarri

Laziomania: la risposta dei laziali è il patto per Sarri

  • Luca Capriotti
Non era scontata, non era dovuta, era solo timidamente auspicata. Dopo un anno senza abbonamenti, di sacrifici veri e propri per chi voleva seguire la Lazio, di voglia di esserci a scontrarsi sempre con il portafogli, le bollette, le spese, arriva la risposta. In un’estate complicata da megafoni giallorossi e Colossei quadrati, anche i laziali danno la loro risposta. Ed è una risposta di presenza. Una risposta di cuore. Una risposta di quelle forti, battenti, eppure semplici da capire e da apprezzare. Perfino da parte di Claudio Lotito.

CRONISTORIA DI UN’ESTATE - Ripartiamo un attimo con la cronistoria: il primo anno di Sarri è complesso, arriva qualche figuraccia di troppo, tanti i gol presi, il bel gioco si vede a sprazzo, specialmente nel finale. Si vede la voglia della squadra di iniziare un nuovo ciclo. Con il calciomercato, e l’Europa League conquistata, l’avevo scritto: era il momento della risposta della società. E Lotito in prima persona ha abbracciato, forse perfino fisicamente, il progetto Sarri. Ha investito il suo tempo e la sua voglia, i suoi contatti e i suoi innumerevoli cellulari per regalare a Sarri tanti giocatori, un nuovo spogliatoio, un nuovo progetto. Una squadra che sapesse di lui, fino in fondo, sin dal ritiro. Si registra qualche lieve ritardo solo sui portieri, ma Maximiano arriva quasi subito, e Provedel chiude il cerchio e regala stabilità. Il mercato è importante dal punto di vista numerico, copre le falle, aumenta l’entusiasmo. Poi la stangata. Ammettiamolo.

A quel punto, a Roma i Friedkin spaccano l’estate con l’arrivo di Paulo Dybala, che senza dubbio segna uno iato. C’è un prima e dopo la presentazione al Colosseo quadrato, in termini di entusiasmo della piazza giallorossa. Wjinaldum completa un quadro, tra narrazione superomistica (l’aereo privato dei Friedkin ripetuto all’infinito, simbolo del loro strapotere celeste) e tifosi attaccati ai radar per carpire ogni variazione, vuoto d’aria, leggero rivolgimento di stomaco del nuovo centrocampista di Mourinho. Per quanto, in maniera lodevole, molti laziali abbiano la buona abitudine di considerare con giusta lontananza i loro cugini, è indubbio e sarebbe sciocco negarlo che il doppio colpo si è sentito, forte e chiaro, tipo cannone del Gianicolo. Parte, sotto questi foschi auspici, la campagna abbonamenti. Ed esce il laziale vero.

ABBONAMENTI - Pur in un periodo economico particolare, con tutta la cronistoria detta, con il loro numero di certo - e perfino fieramente - inferiore, la risposta dei tifosi è attiva. Parte un tam tam per regalare alla società e a Sarri una risposta, perfino Lotito è un problema di pochi, perfino Lotito - che ha passato la primavera-estate a punzecchiare i tifosi biancocelesti - viene in secondo piano perché questo è l’anno 1 dopo Sarri, è il suo progetto che cresce, è la voglia di trovare allo stadio divertimento che spiega, spinge, accende. E i tifosi rispondono, inanellando uno dei migliori risultati da Longo in poi, spingendo sull’acceleratore della passione pura. Non saranno 80mila abbonati, ma chi può lo ha fatto, chi può ha risposto, e perfino chi non può ha fatto in modo di esserci. Perfino Lotito lo ha ammesso, ha capito la risposta al suo impegno personale, alla sua personale stretta di mano con Sarri. La stretta che non è più tra due uomini, ma tra più di 23mila. Questo è un patto: non sui radar degli aerei o sulle ossessioni estive, non sui comunicati e nemmeno sui super colpi. Questo è un patto per un nuovo ciclo, un nuovo gruppo, una maglia numero 13 e una promessa di divertimento. Questo è un patto con Sarri, e per Sarri.

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