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  • Laziomania: la vera parola d'ordine di Sarri e la ricetta di Lotito
Laziomania: la vera parola d'ordine di Sarri e la ricetta di Lotito

Laziomania: la vera parola d'ordine di Sarri e la ricetta di Lotito

  • Luca Capriotti
“Devo dire che i ragazzi hanno fatto 10 giorni a Formello con tante sedute doppie con un livello di entusiasmo che ha trasportato anche noi dello staff. Raramente ho visto una squadra allenarsi a questi livelli lontano dalle competizioni ufficiali. Siamo contenti del lavoro svolto e del clima che c'è intorno alla squadra". Sarri la mette giù così, dopo la vittoria in Turchia contro il Galatasaray, che qualche indicazione l’ha data. E ha cerchiato in rosso una parola d’ordine: entusiasmo. E, in un periodo molto particolare per il calcio italiano, potrebbe essere già una ricetta interessante.

INDICAZIONI POST GALA – Se avete vito, o rivisto la partita, le indicazioni sono tante. La prima era già una certezza, ma giova ribadirla: con Immobile le cose cambiano. Per carità, i vari sostituti sono andati bene, la Lazio senza il suo centravanti è andata oltre le aspettative. Il fatto resta, ed è incontestabile: questo giocatore è superiore, e quando giocano i giocatori superiori, si vede. Stesso discorso per Luis Alberto, non sarete d’accordo, non è il top per Sarri, ma è superiore pure lui. Un plauso a Romero: i colleghi in Turchia ne hanno parlato benissimo, non è che avesse bisogno di ulteriore hype ma devo dire che questo ragazzo fa sperare, e tanto. In generale, date un’occhiata alla partita se potete. Esce fuori una bella Lazio, un po’ fortunata in alcuni frangenti ma tonica, forte, a tratti brillante. Quella che vorremmo vedere in campo presto, visto che, detto tra noi, bello tutto, belli i Mondiali, belli i contanti del Qatar in casa degli Europarlamentari, ma ora ridateci la Lazio.

ENTUSIASMO – E torniamo su quello che dice Sarri: entusiasmo. In questa seconda parte della stagione l’entusiasmo sarà la parola d’ordine. E lo sarà se la Lazio dovesse riuscire ad imbroccare una serie di gare giuste. Questa squadra ha dimostrato di essere cresciuta, e molto, ma nella gestione della seconda parte della stagione bisognerà essere chirurgici. Sul minutaggio, sulle forze, sul tempo in campo e sulla gestione. Bisognerà abbondare solo di entusiasmo. Quello bisognerà alimentarlo, farlo crescere. Quando questa piazza trova l’alchimia giusta, tutto il resto scompare nella relazione stretta tra la squadra e la sua gente. Deve essere un obiettivo importante per il 2023. E deve esserlo anche per la società.

LOTITO SI FACCIA PRENDERE LA MANO, MA NON TROPPO - Il nuovo corso, i nuovi assestamenti, potrebbero far entusiasmare perfino il vecchio galeone di Claudio Lotito. La sua gestione sicura, da azienda che cresce piano piano, in qualche modo è una risposta possibile all’impossibile follia a cui stiamo assistendo, tra plusvalenze e affini. Certo, non è l’unica. Certo, forse non è la migliore: è casareccia a volte, ma in questo momento, dobbiamo dircelo, molte cose stanno andando al posto giusto. Non cambierà mai radicalmente la vita della Lazio, ma sta migliorando, e molto. Sta andando nella giusta direzione. Lo dico sempre: sono le persone a cambiare le squadre, il calcio. E Sarri ha cambiato la Lazio. E un po’ anche Lotito. Ecco, a gennaio serve un intervento, ce lo siamo detti. Non sono ancora sicuro che quella di Lotito sia l’unica ricetta per il calcio, non sono così ingenuo da pensarlo come una specie di santone che restituirà al nostro amato sport la sua antica purezza. Però non era manco lo scemo che diceva Agnelli, spiace.

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