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  • Laziomania: Le mie ultime 72 ore da giornalista che destabilizza la Lazio

    Laziomania: Le mie ultime 72 ore da giornalista che destabilizza la Lazio

    • Luca Capriotti

    Quando il campionato mette il tasto "Pause", il giornalismo tendenzialmente non va in vacanza. La maggior parte di quelli che leggete tutti i giorni ha contrattini o contrattoni o meravigliose partite IVA, non viene pagato o viene pagato troppo, ma difficilmente si brucerà i giorni di ferie con Burian 2 che alita freddo e c'è tutto il weekend vuoto davanti da riempire. 

    Sento dire, da più di qualcuno, che durante la sosta di campionato i giornalisti si trasformano in inquietanti figuri (usare il termine, che sento altrettanto spesso associato alla categoria, di "terrorista", oggi in particolar modo mi sembra improprio, piuttosto schifoso, piuttosto esecrabile) che hanno in testa una specie di ossessione: far arrabbiare Tare, e poi la parola magica. 'Destabilizzare l'ambiente'.

    Posto che un ambiente come quello della Lazio non è mai del tutto stabile, e forse è il bello di ogni ambiente calcistico, che vive di opinioni liquide, veloci, bellezza, velocità, cori, urla, amore e passione, bisognerebbe interrogarsi sul reale lavoro di chi sta qui ogni giorno a scrivere notizie. Chiuso il campo, cosa resta? Calciomercato (Milinkovic che cambia procuratore, questo ha fatto scrivere un comunicato ufficiale a Tare), un po' di cose curiose, le Nazionali, gli allenamenti senza i Nazionali, un pochino di politica calcistica, gossip, numeri e pezzi 'freddi' che di solito sono i più belli ma rimangono là in attesa della sosta. 


    Nelle mie ultime 72 ore ho scritto circa 22 notizie, ne ho verificate circa 33, ne ho contestate altre che non avrei messo neppure sotto minaccia, nel frattempo ho aperto alla porta al fattorino di una nota catena che ha alzato i prezzi pazzamente (ma erano bassi, sciocchino, mi direte voi), poi non c'ero quando è passato il secondo fattorino, ma il portiere del palazzo vicino ci ha pensato lui a prenderlo, poi sono andato in ospedale 2 volte (sempre per controlli vari e svariati di famiglia e affini), ho lavorato 30 ore, suddivise non equamente tra molteplici datori di lavoro, ho preso 3 cazziatoni, 2 complimenti, ho litigato ad una riunione, sono stato in diretta 7 ore e ho parlato con 2 tifosi arrabbiati, 3 indifferenti, 1 pessimista cosmico e 1 ragazzo che mi ha detto: "Giornalista sportivo, che figata pazzesca, posso seguirti?".  Mentre gli altri ragazzi sbadigliavano un po' (non sono molto divertente, quando parlo di lavoro).

    Se mi seguisse pure il fattorino di quelli che hanno alzato tantissimo i prezzi, sarebbe meglio. Dico questo per tranquilizzare Tare, l'ambiente, il mondo Lazio: difficile che i giornalisti che conosco abbiano voglia di destabilizzare l'ambiente, non ne hanno proprio il tempo. Ah, neppure il conto in banca, nel 95% dei casi. Hanno solo questa passionaccia strana, che li porta a scrivere, chiedere, informarsi, vagliare le fonti, a volte rischiare. Ed è, come ha detto quel ragazzo, 1 figata pazzesca. Se poi destabilizza, non saprei dire. Da tifoso, quando non facevo parte della grande categoria degli addetti ai lavori, mi destabilizzava tantissimo 1 gol al 90', il campo, e tutto il resto era interessante, da approfondire, per arrabbiarsi, per discutere. Mai, a dire il vero, mi sono sentito destabilizzato, ma magari sono strano. I calciatori? Difficile capire cosa li destabilizzi, di solito comunque più che la stampa altre questioni (economiche, di campo, di mercato, di cui magari non si sa nulla). Qualcuno legge tutti i giornali e tutti i siti, ma perlopiù si arrabbia, si appassiona, discute, non è destabilizzato particolarmente. Anche in quel caso, credo, il famoso fattorino che non porta il pacco potrebbe avere un effetto decisamente peggiore. Almeno, su di me lo ha avuto, nelle ultime 72 ore destabilizzantissime che ho passato. 


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