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  • Laziomania: mercato quasi niente, e il tifoso Di Caprio

    Laziomania: mercato quasi niente, e il tifoso Di Caprio

    Come un vecchio film, visto e rivisto. Niente di nuovo sul fronte biancoceleste. Sono il re del mondo, per un giorno sicuramente, grida il calciomercato. Ma alla Lazio niente, neppure è è vassallo, o valvassino. La stanza Lazio all’Atahotel resta chiusa, come la prima classe: non aprite quella porta, sembra mormorare sconsolato l’usciere dell’Atahotel, che non ha dovuto, stavolta, assistere a corse folli con il destino di Candreva tra le mani, agenti sconsolati, vedove di vecchi rancori. Nulla di tutto questo: è una saga mesta quella dell’ultimo giorno di mercato biancoceleste, un Signore degli Anelli senza il mio tesssoro, un Titanic che si dà la punta con l’iceberg, un po’ rassegnato. 

    ATTENZIONE: QUESTA PARTE DELL’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUL FILM TITANIC -  La statuetta biancoceleste ha il volto poco) dorato di  Bisevac (già out, appena arrivato), qualche giovane, e un portiere per giugno (sicuri che Marchetti rimanga di fronte A QUALSIASI OFFERTA?), Ivan Vargic, mister record in Croazia. Solita girandola, piuttosto lenta e stanca, di nomi, con picchi di avvicinamento di Dramè, terzino dell'Atalanta, Tissone, mediano del Malaga, e Cabral, centrale del Celta Vigo. Ma la società era stata chiara: al Titanic non si entra, se non si è venduto. Come la notte degli Oscar per Di Caprio, il tifoso della Lazio si immalinconisce di fronte agli altrui annunci e alle altrui ufficialità, Di Caprio de Noantri, and the Winner is. E via di tacco di El Shaarawy, e via col vento Bisevac, che, pluridecorato di acciacchi come Ben Hur, esce dal campo anzitempo, parecchio anzitempo, al Friuli.

    Non desiderare il mercato di altri, nemmeno le uscite consolano Pioli. Prova a prendermi, mormora (poco) seduttivo Tissone. E Leonardo Di Caprio grida a Rose di lasciarlo andare, di farlo cadere nel profondo del mare gelato, che fare mercato in entrata a gennaio potrà anche essere arduo, ma in uscita le uniche offerte arrivate, probabilmente, non sono offerte, ma richieste di sconti, rescissioni, nel nome dello sconto sovrano. Aveva chiesto qualche uomo in meno il grande Pioli, (“difficile allenare 28-30 giocatori"), ma le sue difficoltà dovrà tenersele sul groppone, potrà sempre rimanere a fissare, ipnotica, la trottola di Inception, che gira, gira lenta e sospesa tra realtà e sogno, o incubo. Rimane Onazi (che tanto gentile e tanto onesto piace tanto, ma non così tanto da venire incontro alle richieste di Lotito, e l’orchestra suona, suona, sul Titanic), rimane Morrison (are u happy, mister Tare?), che il direttore sportivo vuole fortissimamente, per dimostrare di poter ancora vincere, nella Formello-Shutter Island, la sua scommessa più osè. Futuro: arriva Vargic (portiere dei record) ci sarà la riforma totale del reparto offensivo, tutto rimandato di qualche mese. Come se un figlio vi dicesse. Ho fatto i compiti. Non tutti. Quelli dell'anno prossimo. O qualcuno dicesse a Di Caprio. Prossimo film ne riparliamo, eh?! Nel frattempo, signori, è stato un onore suonare con voi. Ah, ma davvero, quel film, Titanic, l’avevate già visto? Anche noi, questo. 

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