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  • Laziomania: Mi mancavano perfino le auto di grossa cilindrata dei calciatori

    Laziomania: Mi mancavano perfino le auto di grossa cilindrata dei calciatori

    • Luca Capriotti
    Mi mancava tutto questo. Torna la Lazio, in Germania si avvicina la data del ritorno in campo:  c'è da scommettere che tutti gli occhi degli sportivi saranno puntati sulla Bundesliga, come mai successo. Torna la Lazio, le immagini dai campi sportivi, da Formello, torna e ci mancava questo calcio quotidiano. Questi post sui social, perfino, con Milinkovic che vorrebbe un carro armato sulla schiena e l'entusiasmo di Bastos.

    Mi mancavano perfino le foto dei super macchinoni dei calciatori, grossissima cilindrata, simbolo di quello status quo che qualcuno ritiene eccessivo, che forse qualcuno sta provando a rintuzzare, abbassare, sfruttare per una volata di propaganda e voti.  La Lazio ha premuto, è stata criticata, i suoi toni giudicati eccessivi, forti, del tutto inadeguati. Ma ora, tornati sul campo i giocatori, ci si chiede quanto ancora si poteva aspettare. Tare ha detto una cosa che mi sento di sottoscrivere: questo scampolo di stagione deve insegnarci molto sulla prossima.

    SOPRAVVIVENZA DEL CALCIO - La sopravvivenza del calcio dipende da questi mesi, da come approccerà questa fase due. Con la certezza che il rischio zero non esiste: a tamponi fatti, sono spuntati i positivi tra Torino e Fiorentina. Voglio sottolineare: erano del tutto asintomatici, ma con evidentemente una carica virale forte. Avrebbero contagiato tutti, pur senza mai tornare in campo, ai ristoranti di asporto, o andando a trovare parenti e affetti stabili: primo punto a favore di un sistema di controllo e maniacale attenzione che deve aiutarci a ripartire. 

    LA FASE 2 DEL CALCIO - Voglio dire una cosa: con i positivi il calcio non deve fermarsi, se non c'è un vero e proprio focolaio deve attuare rigidi controlli, tracciamento, assistenza domiciliare. In soldoni: deve succedere quello che succederebbe nel mondo normale, nelle fabbriche, nei posti di lavoro. Proprio perché lo sport è di contatto, il controllo dovrà essere continuo: ma sono tutti passi necessari per entrare veramente in una fase due e non lasciare che sia mera facciata. Questo è il momento di tirare fuori la testa dalla sabbia, o il sapore della sabbia comincerà a piacerci troppo. E invece, va detto, rivedere le immagini dell'erbetta di Formello completamente rinnovato, i sorrisi, sentire parlare di allenamenti, è tutto quello che ci è sempre piaciuto, è calcio. Una nota in chiusura: prima o poi, in qualche modo, anche gli spalti dovranno riempirsi. Non sappiamo quando, non sappiamo dove, abbiamo sempre parlato di economia, soldi, indotto, ma che sia chiaro: il vero motore di questo sport aziendale e brandizzato passa attraverso i sacrifici di chi è talmente appassionato da andare in stadi fatiscenti, bruciarsi domeniche e giorni dispari nei  calendari-spezzatino. Il vero calcio tornerà con loro. Fino a quel momento, però, godiamoci ogni singolo istante di normalità.

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