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  • Laziomania: nessuno vuole essere Simone Inzaghi

    Laziomania: nessuno vuole essere Simone Inzaghi

    • Luca Capriotti
    Nessuno di voi, in realtà, oggi, vorrebbe essere Simone Inzaghi. Si trova in quella spiacevole situazione di dover dimostrare molto, con una generale sfiducia in famiglia - se la Lazio davvero lo è, questa famiglia, o magari invece è una potentissima Ferrari - e una prova complessa da sbrogliare. Sembra il tema un po' retrò di un filmaccio di quelli adolescenziali. Che ci piacciono, forse, finché ancora scorrono sullo schermo - nel nome di un sano giovanilismo "ai miei tempi io" - ma poi, a posteriori, neghiamo di aver visto.

    INZAGHI-TIME - Inzaghi ora, così, un po' in difficoltà, col capello al vento e la giacca tirata dallo sforzo e da Lotito ci piace. Ci piace perché in fondo, dentro di noi, come sempre succede, lo incolpiamo di tutti i mali del mondo, dalla Coca Cola Zero al caffè troppo caldo del bar. Poi, tra qualche anno, riprenderemo in mano questi anni di Lazio e forse ci diremo tra noi: "ma forse non era poi così male, il mister", "ma forse Immobile alla fine era il miglior bomber da Vieri in poi che abbiamo avuto qui in casa". Ma sarà inevitabilmente un po' tardi. Come forse è un po' tardi per Inzaghi: il suo ciclo sembrava finito, è stato stiracchiato. Ora sembra un po' sgualcito. Ma le cose forse sono messe pure peggio. 

    Lo dico perché deve essere chiaro a tutti che l'accerchiamento di Inzaghi in famiglia sembra già cosa fatta: se ne parli così al Corriere dello Sport, non so immaginare in privato, tra le mura domestiche, per così dire. Ora il problema diventa solo di Inzaghi, e del suo gruppo: loro sì, che potrebbero dimostrare di avere in animo qualcosa di diverso da una stagione in calando. Potrebbero far capire a tutti che la Lazio è una cosa seria, che questa squadra magari starà terminando il suo ciclo ma vuole farlo in grande stile, che questo gruppo ha davvero quel grosso carattere che sembra invece un po' mancargli. O invece si ritroverà un po' di provincia, con quelle amnesie da fondo del bicchiere, quella sensazione di già visto da vecchio film adolescenziale, che tutti li avete visti pure se ora li negate, ci siete cascati e ora ve ne fregate. Oggi non vorrei essere Simone Inzaghi, o forse in realtà davvero lo vorrei: la sfida è grande, le opportunità numerose, le chance di fare contenti tutti poche. Una situazione bellissima, in realtà, per prendersi tutto. Una trappolona ideale, per esaltarsi. Ma bisogna tirar fuori il carattere. Di tutte le cose che ha detto Lotito, quella sì che è vera: bisogna avere il carattere in certi momenti. In questi momenti. 

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