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  • Laziomania:| Ma i tifosi non vi servono?

    Laziomania:| Ma i tifosi non vi servono?

    'L'unione fa la forza' era il titolo dell'ultimo editoriale in cui, nonostante il derby perso, le giuste critiche a Reja e alla squadra da parte dei tifosi per una stracittadina non giocata e le tante polemiche, si esortava a ricompattare l'ambiente, a riunire quello che si era incrinato dopo la partita con la Roma. I sostenitori c'erano quasi riusciti, il superamento dell'ostacolo era quasi avvenuto, il derby quasi dimenticato e le inaccettabili dichiarazioni di Lotito sulla gente laziale quasi passate sotto silenzio quando, a rincarare la dose, è arrivato un calciatore: Stefano Mauri, che ha tuonato verso i suoi tifosi salvo poi rettificare il giorno dopo con una nota della società che ha il sapore della beffa.

    Nella Lazio c'è qualcosa che non va. Qui a Roma, sponda biancoceleste, sono i giocatori e i dirigenti che criticano chi va sugli spalti; se fosse il contrario non ci sarebbe nulla di male, perché è così da quando si gioca al calcio. Ci vorrebbe maggiore rispetto di tutti verso tutti, se l'obiettivo comune è quello di vincere insieme le restanti gare e raggiungere la Champions, ma non è questo l'atteggiamento che un calciatore dovrebbe tenere verso la gente che lo considera un beniamino. L'ambiente di Roma è diverso da tutta Italia - forse da tutto il mondo -, e dispiace che un giocatore che vive qui dal 2006 ancora non lo abbia capito, anzi a quanto pare non si sia mai sforzato di capirlo.

    In fondo, è nella Lazio che Mauri è diventato grande, ed è la gente laziale che lo ha esaltato e fischiato, ringraziato e rimproverato, come - ripeto - era normale che fosse. Tornerà a Roma dopo l'impegno con la Nazionale e necessariamente dovrà dire la sua su questo fatto, confrontarsi con i tifosi. La gente laziale vorrebbe sentire la propria squadra più vicina, viverla, cibarsi della loro passione. Ogni società che si rispetti porta la gente verso di sé, cerca di accaparrarsi le simpatie dei supporters, aprendogli le porte, dando in pasto dei ragazzini i propri idoli. Ma tutto questo nella Lazio non accade, perché il tifoso è visto quasi come un nemico che deve rimanere fuori dal progetto, fuori dai cancelli e dalle vetrate. Date la Lazio ai tifosi, cibateli di Lazio.

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