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  • Laziomania: nonostante l'impegno, la Lazio è ancora in corsa, purtroppo

    Laziomania: nonostante l'impegno, la Lazio è ancora in corsa, purtroppo

    • Luca Capriotti

    Ci ha provato fino all'ultimo la Lazio a tenere in vita le speranze del Cluj di ottenere il punto qualificazione automatica. Li ha tenuti in bilico, gli ha concesso, ha fallito miseramente le palle-gol del raddoppio. Sì è impegnata, la squadra di Inzaghi, che pure alla fine dimostra quasi di crederci più ora, quasi fuori, che alla prima giornata: si è impegnata a rendere le cose un po' più difficili, in una partita spigolosa, lenta, insidiosa. Il Cluj non aveva molte armi, ma ha costretto Proto a darsi da fare. Alla fine sono stati i titolarissimi, pochi, schierati a vincerla. Il solito Correa che fa cose difficilissime e poi sbaglia le più banali, un Luis Alberto luminoso nel primo tempo. Basta una Lazio da 6+ per arrivare a fine partita con i 3 punti: viene da chiedersi come sia possibile non averlo fatto per tutto il resto di un girone molto più modesto di come lo hanno disegnato. Inzaghi ha incolpato gli episodi, secondo me dovrebbe prendersela con le sue riserve troppo riserve: Jony pure contro il Cluj non riesce ad andare oltre un piede sinistro da Rolex e una prestazione da patacca da due soldi. Vavro fa meglio, ma certo la retroguardia concede molto, contro Peteleu e compagni. Insomma, non proprio l'All Star di alieni enormi di Space Jam.


    MISERIE E SPERANZE - Ora la Lazio dovrà sperare nella voglia di rivalsa del Celtic, che dovrà andare corsaro in Romania: gli scozzesi sono già qualificati ma il Cluj li ha buttati fuori dalla Champions. Un po' poco per credere nella qualificazione, ma meglio di niente: ammesso che Inzaghi non avesse capito, sin dall'inizio, che per lottare VERAMENTE per la Champions alla Lazio serve stare fuori dalle Coppe. Realistico, magari anche vero, ma mortificante, soprattutto perché questa squadra, a detta della dirigenza, sarebbe stata costruita per gestire 3 competizioni. Resta l'amaro  in bocca, ad Inzaghi e ai suoi: a fallire è stato il mercato estivo e una certa idea di gestione europea che il mister ha sempre avuto, ma che non paga se le riserve nicchiano o deludono di brutto. Esattamente quello che è successo.

    CASSANO HA RAGIONE - Cassano dice che nessuno, a Formello, si strapperà i capelli in caso di mancato passaggio del turno: tutti puntano alla Champions, è quello che a Roma chiameremmo "l'anno bono". Ma in testa mi ronza sempre l'idea - pur dando una parte di ragione al barese - che, in effetti, con una Lazio al 40% questo girone sarebbe stato comunque una passeggiata di salute. E questo dovrebbe far riflettere Tare: nemmeno quel misero, timido, risicato 40% sono riusciti a garantire i suoi acquisti. La Lazio è ancora in corsa, purtroppo, forse pensano a Formello. L'impegno per uscire ce l'hanno messo tutto, invece: pure ieri, alla fine, il Cluj ha avuto una serie di palle-gol francamente assurda, con la qualificazione in bilico. Mortificante, pensare che, per andare nell'Europa che conta, bisogna abbandonare l'altra Europa, quella conquistata vincendo la Coppa Italia. Mortificante, deludente, ma forse profondamente vero, purtroppo. 
     


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