Si sapeva, questa era la partita che avrebbe cambiato la storia della città sia dal punto di vista sportivo che sociale e così è stato. Dopo la finale/derby a Roma si respira un'aria diversa, i laziali sono euforici, li vedi da lontano sorridere, camminare con disinvoltura un metro sopra terra. Dall'altra parte i romanisti vivono un momento sportivamente drammatico, questa sconfitta l'hanno accusata particolarmente e nonostante provino a far finta che sia solo una partita come le altre sanno che non è così: scuri in volto, arrabbiati e nervosi, ma poteva essere il contrario. La Lazio si prende tutto: il derby, la Coppa Italia, l'Europa League, il primato cittadino e si aggiudica la possibilità di giocarsi la Supercoppa Italiana contro la Juventus, un all in spaventoso.

È la coppa di Petkovic che tra mille difficoltà ha tirato fuori il coniglio dal cilindro ed al primo anno ha vinto un trofeo contro i rivali di sempre, è la coppa di Ledesma che alla cinquantasettesima partita in stagione si è arreso ed è rimasto da solo su un lettino in attesa della vittoria come Garlaschelli il giorno dello scudetto nel 1974, di Lulic, spesso criticato e che ha risolto la gara con il gol decisivo ma soprattutto la coppa dei tifosi che non hanno mai smesso di sostenere i propri beniamini, dal primo all'ultimo giorno. Tutti hanno vinto, ed hanno soprattutto meritato la vittoria sia per la qualità del gioco, sia per la determinazione e voglia di vincere. La Lazio si prende tutto ed ora, nessuno potrà sovvertire una supremazia incisa nella storia.