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  • Laziomania: per Natale regalatemi Milinkovic

    Laziomania: per Natale regalatemi Milinkovic

    • Luca Capriotti
    Certi pareggi hanno il profumo storto di punti persi. Altri di una lunghezza recuperata per il rotto della cuffia. Questo con l’Atalanta, con la Lazio sempre dietro, che recupera grazie alla qualità diamante dei suoi interpreti, galleggia a metà. Quando segni 3 gol devi vincere, un buon pareggio, ma volevo vincere. Per Natale regalami almeno la metà della fame di Luis Alberto. 

    Ha il profumo storto, vago dei punti persi perché si recupera solo 1 misero punto all’Inter, se ne perdono due con la Roma, e c’è una qualche sensazione che servano nuovi innesti, che qualcuno sia stanco. Per Natale regalateci un buono per il calciomercato, oltre a Caceres. Caicedo fa il suo, anche un buon assist, ma forse dobbiamo entrare nel pacifico ordine di idee che non possa essere una reale alternativa ad Immobile, un concorrente per la maglia da titolare. È un onesto mestierante, che ha anche segnato gol importanti, ma non gli si può chiedere di rubare l’occhio, ha un parco movimenti più limitato di Immobile, in questo senso offre un numero di soluzioni inferiori. Forse troppo inferiore: senza Immobile la Lazio fatica molto. Si è ritrovata perché ha due talenti immensi, Milinkovic e Luis Alberto, a cui gradualmente si va aggiungendo Felipe Anderson. 

    Capitolo difesa: per Natale regalaci Wallace. Bastos ne combina troppe, sta perdendo la titolarità, e forse pure a centrocampo servirebbe una soluzione in più, perché i polmoni di Parolo non sono eterni.

    Eppure questo punto pesa. Perché ha dimostrato che la Lazio, oltre ad una classe immensa, ha anche carattere duro da piegare. Non ci sono riusciti gli arbitraggi, la Var, il duro martellare di queste settimane. Sotto di due gol contro un’Atalanta ad alto ritmo, ha ripreso la partita. Non solo: l’ha ripresa una terza volta. È un punto che pesa perché dimostra che non solo Milinkovic e Luis Alberto sanno di essere decisivi, ma si caricano sulle spalle la squadra. Supportati da un Lucas Leiva versione gigante, sempre più leader di questa squadra. A volte sembra di marmo: scolpisce il pallone via dagli avversari, resiste al tempo e al Papu. 

    Questo punto pesa perché certifica che la Lazio è una squadra che non sta mollando. Sta faticando forse, sta somatizzando di certo, ma non si accontenta, non si abbatte, non si ferma sotto i colpi degli avversari. Questa è una squadra che può forgiare il proprio destino. Non sarà l’anno nuovo decisivo forse, ma un passo prima, nell’ultima sfida, quella contro l’Inter, contro altri nerazzurri la Lazio dovrà superare i propri limiti, confermare i propri pregi. Salire sulle spalle di Milinkovic e Luis Alberto, ancora una volta. Con la certezza che non di solo pane vive l’uomo, ma riguardare per ore i gol contro l’Atalanta già potrebbe sfamare. Per Natale regalatemi Milinkovic, se riuscite pure Luis Alberto.

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