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  • Laziomania: Caro Babbo Natale, portaci Zarate per regalo

    Laziomania: Caro Babbo Natale, portaci Zarate per regalo

    Caro Babbo Natale, cosa vogliono i tifosi della Lazio? Certe risposte neppure vale la pena darle: vogliono andare allo stadio ed innamorarsi di uno stadio pieno, un altro stadio, non quello a cui sono abituati, un teatro moderno di antiche voglie.

    Caro Babbo Natale, qualcuno li ha visti tornare, questo vorremmo sentir cantare allo stadio, qualcuno li ha visti tornare come in una vecchia canzone di Lucio Dalla: lo Scudetto? Banale, perché mai un tifoso dovrebbe voler sognare? E allora, caro Babbo Natale, accontentaci: un pensierino, uno di quelli senza impegno, uno shampoo o un difensore. Niente corse però, a fine mercato, come in una vecchia canzone sugli omini di zenzero, lo zenzero, e una serranda che si abbassa, e chi ancora cerca l’ultimo regalo. Se poi l’ultimo regalo sarà un Candreva, allora, Caro Babbo Natale, fallo passare sotto la serranda prima che si chiuda. 

    Caro Babbo Natale, giuriamo, noi non lo sappiamo qual è la strada per le stelle, ma i tifosi della Lazio non vogliono certo l’America: una canzone di Natale, una tavola imbandita. Vogliamo intorno i piccoli miti, che magari non hanno scritto la Storia della Lazio, anzi sicuramente no, ma ci hanno fatto chiacchierare e sorridere e rosicare al bar: e allora Scaloni (affetto per lui, tutto il possibile, uomo vero) puoi passare il sale ad Alfaro, senza impegno non dovevi Helder Postiga, potevi anche venire senza portare regali (che ragazzo Postiga, silenzioso e sorridente, segnare no, ma ironico e simpatico, anche questo conta, forse). Rozenhal lo sai, lo sai che Zarate segna ancora?  Talamonti ti ricordi Lopez, non Claudio ti pare, ma Oscar Lopez, con il capello da gel appena messo, e lo sguardo da seduttore da aperitivo con tapas? Caro Babbo Natale, una tavolata lunga, perché tutto si può dire dei tifosi della Lazio, ma si può scrivere la storia anche senza giocare, anche solo allenando, anche senza troppa gloria in panchina. Salutaci Ballardini, Zamparì, peccato non sia potuto passare. 

    Caro Babbo Natale ti scrivo, ma il regalo portato a Formello no, non lo mettere nel camino, che poi se ti cade l’anno prossimo mia moglie non ti fa entrare: porta se puoi non un nuovo presidente o una nuova dirigenza, che siamo abituati a chiedere regali credibili, ma se puoi, un altro Scaloni, che quando la Lazio segna, si alza in piedi di corsa per esultare, e un nuovo “Proprio Lui, l’uomo più atteso, RETE INCREDIBILE, alla fine la zampata dell’uomo più atteso” (“Bella palla di Liverani per Di Canio… Te Vojo Bene, Paolè).

    E se puoi, anche un nuovo Mauro Zarate, che di sogni, dalle nostre parti, c’è n’è sempre bisogno. 

    Caro Babbo Natale, scusaci se siamo così anni ’90, ma puoi salutarci Alessandro Nesta? Gli puoi portare un pensiero solo, una piccola lacrimetta, senza rimpianti per carità, ma quel momento del suo addio, caro Babbo Natale, puoi portarlo via con te, quando ci porti i regali?

    Caro Babbo Natale, ti chiediamo l’ultimo favore: puoi dare un abbraccio forte a Mimmo Caso, a tutti gli altri? A tutti gli altri che hanno scritto un pezzo grosso enorme di questa storia incredibile, che nonostante tutto ancora ci fa sperare, a Natale, di ricevere una maglia della Lazio?

     

    P.s.

    Salutaci anche, sulla slitta, se li vedi lassù, quelli che non ci sono ora. Da Gabriele, al nostro Gabriele, che ognuno lo sa, ne ha uno, che veniva allo stadio, e allungava al cielo una sciarpa, come fa ancora. 

    pps

    Caro Babbo Natale, porta un regalo bellissimo anche a Reja, che Dio lo benedica.

    Caro Babbo Natale, e che Pioli se lo mangi con grande gusto e piacere, ‘sto benedetto panettone. 

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