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  • Laziomania: rafting Juventus

    Laziomania: rafting Juventus

    • Luca Capriotti
    Rafting Juventus. La Lazio, per dilettarsi nelle lunghe giornate di ritiro, ha fatto rafting: 8 km tra le onde del fiume Tiroler Ache fino a Schleching. Un percorso accidentato, faticoso: sembra quasi il braccio di ferro che la dirigenza sta conducendo con la Juventus per Keita. La società bianconera sta centellinando i rialzi, vuole l'esterno senegalese, senza svenarsi. L'idea iniziale (prenderlo nel 2018 gratis) non è stata del tutto accantonata, ma la Juve ha fiutato la possibilità di inserimento del Napoli, oltre che delle milanesi, e vuole evitare di trovarsi fregata. Anche perché il Milan ci sta riprovando, mette sul piatto quasi 30 milioni, forte nel frattempo di un mercato faraonico che ancora non aveva orchestrato ai tempi del primo approccio. Keita si farà convincere? Ha in testa la Juventus, ma anche il Napoli, in qualche modo potrebbe tentarlo: la squadra di Sarri è la prima sfidante della Juve, con una grossa incognita. Nei meccanismi oliati del tecnico Keita partirebbe dietro gli altri attaccanti, già perfettamente a loro agio nei dettami tattici perfetti e sincronizzati che il Napoli mette in campo. Non solo: il cammino verso la Juventus, verso il primo impegno ufficiale, rischia di essere fortemente legato alla cessione, o meno, di Keita. Caicedo, si è capito, sostituirà Djordjevic, a cui si sta cercando una qualche sistemazione (mentre Mauricio gli lascerà la casella da extracomunitario) con difficoltà. Le correnti forti che spingono la Lazio a suon di amichevoli (sei vittorie su sei, almeno due in test abbastanza interessanti, contro Spal e Bayer Leverkusen) mostrano un Immobile su di giri, un Felipe Anderson tirato a lucido, come anche lo stesso Keita: Inzaghi ha bisogno di tecnica a centrocampo, per questo sta rivoluzionando il ruolo di Luis Alberto, piazzandolo in regia. Non solo: in caso di partenza di Keita, serve dribbling e velocità davanti. Le correnti forti e i vuoti d'aria sotto la barca Lazio non hanno impedito una preparazione alla massima velocità, senza infortuni di rilievo,  con il calore del pubblico biancoceleste: un altro Universo rispetto ad appena 12 mesi fa. Ora, in un mese, non si deve rovinare tutto: la lista della spesa è abbastanza chiara, le rogne da risolvere pure. La prima, infilato caschetto e preso il remo, porta il nome di rafting Juventus.  Sulla questione Keita, e per via dell'avvicinamento veloce della Supercoppa. Il calciomercato non dura in eterno, ha il suo timer, e ci sono molte situazioni scomode ancora da sbrogliare. Prima che si arrivi a valle, non si può sbagliare a remare, pardon, non si possono sbagliare più mosse.

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