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  • Laziomania:| Voltare subito pagina

    Laziomania:| Voltare subito pagina

    • Marco Anselmi

    La più brutta pagina di questa stagione è stata scritta domenica pomeriggio nel derby. La Lazio aveva una grande occasione, quella di lasciarsi alle spalle un'Inter fermata dal Brescia e mantenere la distanza dal Milan che ha vinto sul Bari, ma tra i biancocelesti (e non solo) è mancato qualcosa. L'arbitro Morganti ha avuto molte responsabilità - anche se lui si è 'promosso per l'impegno profuso' -, ma non tutte le colpe possono essere ascritte al direttore di gara. La banda di Reja dopo nove ottime partite, sia per atteggiamento che per gioco, è mancata proprio in quella più importante. Se i giallorossi sono andati in campo con la paura di uscire sconfitti, i biancocelesti hanno fatto peggio. Per battere una Roma rabberciata all'inverosimile bastava il 50% dell'impegno e della cattiveria messa in campo contro il Milan, la Fiorentina o il Chievo, e invece Rocchi e compagni sono arrivati scarichi all'impegno, giocando male e creando poco. Narcisismo o timore?

    Dopo due derby persi immeritatamente la scorsa stagione, arriva la terza sconfitta nella stracittadina. La Roma non ha fatto molto di più dei biancocelesti, ma ci ha messo l'impegno, la grinta e qualche calcio bene assestato. Al resto ha pensato Morganti, che ha fischiato a senso unico: alla Lazio mancano, senza esagerazione tre calci di rigore (la mano di Simplicio in area di rigore, Mexes che frana su Floccari solo davanti a Bertagnoli e il placcaggio di Riise su Mauri sugli sviluppi della punizione di Ledesma). Sì, è vero, c'era il fuorigioco di Dias, ma il fatto che non sia stato segnalato (come il fallo di Baptista su Lichtsteiner sull'azione del secondo rigore dato alla Roma) non significa che la massima punizione non dovesse essere assegnata. Cronaca, soltanto cronaca, perché oltre a mancare i rigori è mancata anche la Lazio di Reja: è mancata la capolista, la squadra che ancora oggi merita quella posizione di classifica.

    Ora sta ai giocatori voltare pagina, dimostrare che le scorie della stracittadina sono già state smaltite. Il fatto che si giochi subito è un bene, la concentrazione va subito ritrovata e una vittoria contro il Cesena potrebbe significare strappare la pagina del derby e dimenticarlo. Non va invece dimenticato l'atteggiamento di alcuni personaggi dell'altra sponda che hanno fatto arrabbiare i dirigenti e i tifosi laziali: Ranieri, romano e romanista, che nelle interviste post partita si è lasciato andare a battute poco simpatiche e di cattivo gusto, e Salvatore Scaglia, svedese e romanista, e il suo 'Oh nooo' (divertente se l'avesse fatto un tifoso, ma da un dirigente ti aspetti altro: 'Bisogna saper perdere, ma soprattutto vincere'). Ci sarà il derby di ritorno, forse anche il derby di Coppa Italia, e i giocatori della Lazio avranno due possibilità per ricordare. Ma ora è tempo di dimenticare e tornare a vincere.

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