Le decorazioni del Natale: Lotito il più sottovalutato, Conte il più 'antipatico', Piatek il più sopravvalutato
Il più sottovalutato: Lotito presidente. Fatte le debite proporzioni (molto ampie) Lotito è stato ed è per la Lazio ciò che Berlusconi è stato per il Milan. Da anni e anni Lotito tiene una società di seconda fascia in prima fascia. E amministra con profitto la società. Stranamente pochi tifosi laziali sono disposti ad ammetterlo, Lotito non gode di pubblico plauso. Non è proprio un gentiluomo britannico, spesso indulge e spinge se stesso verso il macchiettismo, però i risultati di Lotito presidente sono tra i migliori sul campo. E la Supercoppa è tutt'altro che un caso.
Il più respingente (volevamo dire antipatico ma non è galateo dire così): Conte. Bravo quanto si vuole, vincente quanto si immagina. Però campione anche di quel vizio nazionale che è il vittimismo. Vittimismo sia lamentoso che contundente nei confronti degli altri, degli altri tutti. Klopp (che non è sull'albero e se ci fosse sarebbe il più simpatico) ha detto che il calcio non è e non deve essere la cosa più importante della vita, tranne 90 minuti a settimana. Ecco, Conte questo non lo capirà mai, per Conte la due cose più importanti in assoluto ed esclusiva sono il calcio e se stesso.
Il più elegante, esteticamente elegante in campo: Dybala senza dubbio.
Il più inguaiato, in panchina di certo qui e oggi Thiago Motta, tra un po' lo sollevano...dai guai.
Il più trasportato: Gattuso dall'inferno e ritorno, l'inferno del primo tempo contro il Sassuolo, il ritorno alla luce e in vita all'ultimo minuto. Arruffata comunque resta la pratica Napoli calcio.
Il più signorile nei modi e nella sostanza: Fonseca.
Il più sopravvalutato: troppo facile, è Pjatek.
Il più divertente: Papu Gomez trottolino ottimo piede e tanta gioia di giocare.
I più enigmatici: Zaniolo e Mancini che cantano Bella Ciao. Risonanza sardine o effetto Casa di Carta?
Il più esigente: Ronaldo, CR7 che esige sempre la palla e la perfezione dei compagni, non gliene passa una di sbagliata o non precisa, e quando i compagni toccano la sfera, sempre in display sulla fronte di Ronaldo appare la scritta: se lo facevo io lo facevo meglio.
Il più rimpianto in questo quasi mezzo campionato in cui non c'è stato: Chiellini.
Il più utile alla sua squadra appena arrivato: Smalling.
Il più libero da impegni, almeno per le feste, Montella.
Il più immusonito: Mazzarri.
Il meglio serbo: Ilicic.
Il, anzi la più sbandierata: Diletta Leotta. Linea Diletta, Presa Diletta...e non per occhieggiare al mercato cinese parlando e pronunciando come i cinesi da film. Diletta esposta ovunque si può, Diletta come femme d'immagine e di boudoir del campionato, Diletta che accompagna, come da canzoncina sigla, perfino a comprare le mutande, anzi senza Diletta niente mutande nuove. Sì, davvero la più sbandierata, letteralmente in vetrina.
E la stella cometa: ha il volto della dea Atalanta. Ottavi di finale di Champions, quindi di diritto in cima all'albero. Buon Natale.