Calciomercato.com

  • Le lacrime di Boban: con Modric vince anche la Croazia del '98

    Le lacrime di Boban: con Modric vince anche la Croazia del '98

    • Angelo Taglieri
    C'era una nazionale che mostrava, orgogliosa, sulla maglia, una bandiera che sventolava, con quegli scacchi biancorossi che davano la sensazioni di muoversi nell'aria. C'era una nazionale giovane, talentuosa e ribelle, pronta a ribaltare ogni pronostico. C'era una nazionale, nel 1998, che arrivava terza al Mondiale, eliminata in semifinale dalla Francia padrona di casa e che si sarebbe rivelata campione, c'era una nazionale che aveva eliminato la Germania ai quarti con un netto 3-0, c'era una nazionale che faceva sognare tutti. Compreso un ragazzo nato a Zara. 

    FENOMENALI - Luka Modric, nel '98, aveva 13 anni e il calcio lo praticava ancora per i strada, dopo aver giocato con un pallone sgonfio nel parcheggio di un albero croato, il Kolorave di Zara, rifugio dei profughi in fuga dalla guerra, tra le granate e la paura, con un nonno assassinato dai serbi nel villaggio di Obrovac: l'ingaggio dello Zadar arrivò solamente un anno dopo, la Dinamo Zagabria era distante ancora 4 anni. Quando Suker, Prosinecki, Jarni, Boban e compagni deliziavano il mondo sui prati francesi, Modric godeva, festeggiava, si esaltava: "Avevo 13 anni  vedevo con la mia famiglia e i miei amici le partite. Io ricordo ogni cosa, ogni vittoria. Era una squadra fenomenale, ricordo la tristezza contro la Francia, ma anche l'immensa gioia per aver sconfitto l'Olanda nella finale per il terzo posto. Tutto il mondo, finalmente, sapeva di noi". E quella squadra diede lo slancio a un talento, 'triste' e introverso, di spiccare il volo. 

    THE BEST - Dai vetri rotti dell'albergo di Zara con un pallone sgonfio, alla vetrina del Fifa The Best, con vista sul Pallone d'Oro: miglior giocatore al mondo, premio in mano e microfono vicino alla bocca. Ringraziamenti di rito a compagni e allenatori, poi quelli di cuore a quella nazionale là, quella che si rivelò al mondo nel '98: il centrocampista del Real Madrid, che ha migliorato il terzo posto con il secondo dell'ultimo Mondiale russo, ha dedicato parole speciali per la generazione d'oro croata. Con una menzione speciale, per il suo idolo: Zvonimir Boban

    VITTORIA DELLA CROAZIA "Ringrazio in modo speciale Zvonimir Boban, mio idolo e capitano della Croazia che nel 1998 arrivò terza al Mondiale e ha ispirato anche la nostra generazione e il secondo posto in Russia" le sue parole. E ZvoneZorroMilano vende moda, come lo chiamavano ai tempi del Milanringrazia a suo modo: con le lacrime. Non quelle nostalgiche di un tempo andato che non tornerà più, ma quelle di chi, orgoglioso, vede un figlio diventare grande, vede un paese diventare ancor più unito grazie al calcio, vede il suo erede sul tetto del mondo, vede il seme germogliare, vede una nazionale sempre forte. E non è un caso che il pianto scoppi quando il 10 merengue inizi a parlare in croato... La vittoria di Modric è quella di Boban, fonte d'ispirazione e spinta per crederci per davvero. La vittoria di Modric è quella della Croazia del '98Sventolano gli scacchi biancorossi, come sulla maglia che non conquistò il Mondiale, ma incantò il mondo. 

    @AngeTaglieri88

    Altre Notizie