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  • Champions League: le probabili formazioni di Celtic-Juventus

    Champions League: le probabili formazioni di Celtic-Juventus

    Al fianco di Vucinic confermato Matri, anche Giaccherini paga la statura: c'è Peluso.
    Metà dei gol di testa: il pericolo vien dall'alto, Giovinco primo escluso.
    Lo chiamano «The Paradise», il Paradiso, ma solo chi ci abita, perché per lo straniero «Celtic Park» può essere un Inferno. Anche se poi come minaccia va benissimo la prima etichetta, e mica solo per il baccano delle tribune, è che qui i guai piovono dall’alto. Dei tredici gol scozzesi in Europa, sei sono stati timbrati con una zuccata, cioè il 46,15%del totale. Cifra che ha annotato anche Antonio Conte, raccomandandosi ai suoi: «Abbiamo studiato molto bene il loro modo di giocare - spiegava ieri il tecnico bianconero - e sappiamo che sono una squadra molto fisica, con giocatori prestanti, e con un’altezza sopra la media». Tra gli undici che dovrebbero scendere in campo, c’è una differenza media sui due centimetri abbondanti, 185 a 183, in favore del Celtic ovviamente. Per questo, la Juve è già in pre allerta: «Segnano tanto su calcio da fermo continua l’allenatore - e sono sempre molto forti sulle palle inattive». Vietato, per dire, allestire una contraerea come quella vista con la Lazio. Che sarebbe stata una battaglia nei cieli, del resto la Juve l’aveva capito da tempo, se quando si ruppe Chiellini, uno dei primi commenti fu: «Giorgio sarebbe stato perfetto a Glasgow», e non solo, s’intende. Toccherà invece a Barzagli, Bonucci e Caceres, anche se poi tutti dovranno dare una mano sui calci di punizione: pure per questo Matri è in vantaggio su Giovinco, così come Peluso ha qualche chance in più sulla sinistra, di Giaccherini e Padoin. E di Asamoah, appena recapitato dalla Coppa d’Africa: «Lui si allenerà qui e sarà pronto per la partita di sabato contro la Roma; sarebbe da pazzi chiedere ad Asamoah qualcosa di più». Solo che il sorrisetto di Conte lascia aperto un pensiero, almeno fino all’ultimo. In ogni caso, stasera non sono permessi regali, perché di fronte la Juve avrà un nemico di minore talento ma abituato a non buttar via nulla. Basti dire che il Celtic ha spremuto i suoi 9 gol da 39 tiri, cioè una percentuale di realizzazione del 23,1%, terza miglior squadra di Champions, dietro Arsenal e Valencia. Molto meglio dei maghi del Barcellona e della Juve, che con 96 tiri, e 12 gol..., finirebbe 22ª nella gara dei cecchini europei. Per questo, la sceneggiatura della partita pare bella e apparecchiata, come diceva Neil Lennon ieri: bianconeri all’arrembaggio e Celtic barricato in casa e pronto al contropiede. «Solo che io non mi fido delle parole - ha chiuso Conte - di chi dice, mi difendo e penso al contropiede». Ma non per questo la Juve cambierà fede: «Noi lavoriamo da un anno e mezzo sulla mentalità di fare gioco: e se dobbiamo perdere, lo facciamo attaccando». Qui è questione di fede pure la scelta della Juve di allenarsi a casa del nemico, i Rangers: «Se hanno voluto un campo di 3ª divisione, fatti loro», ha sorriso Kris Commons. E chissà se per questo affronto c’è l’Inferno, o il Paradiso.


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