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  • Lecce, il pres. Sticchi Damiani: 'Non saremo una meteora! Liverani non l'ho scelto io, sul mercato ho un sogno'

    Lecce, il pres. Sticchi Damiani: 'Non saremo una meteora! Liverani non l'ho scelto io, sul mercato ho un sogno'

    Il Lecce regala un back-to-back ai propri tifosi: dopo la promozione in Serie B, è infatti arrivata anche quella in Serie A. E oggi il presidente dei salentini, Sticchi Damiani, ne parla al Corriere dello Sport: "Sembra di essere finiti nel bel mezzo di una favola, per me che ho trascorso tutta la vita nella mia città questo evento produce emozioni incredibili e difficili da spiegare. C'eravamo organizzati per fare una stagione tranquilla. Invece c'è stata un'accelerazione. Un'opportunità colta prima del tempo. Ma non è un problema, avremmo firmato tutti per un epilogo simile". 

    LA PRIMA VOLTA IN A CON FASCETTI - "Avevo 10 anni, mia madre Angela sabato ha tirato fuori la bandiera che aveva conservato e che sventolai da bambino 34 anni fa in occasione di quella storica impresa. Promozione il giorno del mio compleanno? Questi anni da presidente sono stati un film, ma neanche il più fantasioso degli sceneggiatori avrebbero potuto scrivere e immaginare un finale di questa intensità". 

    SULLA SERIE A - "Noi stiamo vivendo un sogno ma dobbiamo costruire con lucidità ance una prospettiva sostenibile in A, senza l'ansia del risultato sportivo a tutti i costi. Con me presidente non succederà mai. La A deve essere un'occasione per potenziarci e strutturarci meglio come società. Come riuscirci? Attraverso strutture adeguate e investendo sui giovani. Ma senza esporre a una crisi economica il club. Il Lecce non deve essere una meteora. Noi saliamo in A senza debiti. E abbiamo risorse da far rendere fruttuose in futuro. Il tema delle risorse è centrale. Ma serve anche cultura d'impresa. Che significa non investire solo sul risultato, ma agire per costruire opportunità. Sogno un Lecce organizzato che possa camminare da solo una volta acceso il motore. Punteremo su giovani e strutture. Questa sarà la nostra filosofia e questo è l'unico regalo che posso fare alla mia città". 

    SU LIVERANI - "Quando si dimise Rizzo, Meluso venne nel mio studio a Roma proponendomi dei profili. E' stata una scelta sua, ho chiesto solo di conoscere di persona il mister per avere un'idea anche dal punto di vista umano e capirne la personalità. Poi abbiamo scelto insieme con lo stesso ds. Liverani mi diede subito la sensazione di essere un allenatore di personalità, preparato e motivatissimo". 

    SUI SINGOLI - "Mancosu, capitano e bandiera che ha fatto più gol tra B e Lega Pro. Tra i giovani scelgo Petriccione, La Mantia la sorpresa. Falco? Meritava da tempo la A. Il suo livello non è la B e giocherà ancora con noi che abbiamo creduto in lui". 

    SUL MERCATO - "Budget adeguato, ma tenendo conto dei ragionamenti che abbiamo già fatto. Dobbiamo fare una riunione tecnico coi soci e vedremo. Chi vorrei regalarmi? Ce ne sarebbero diversi. Uno ce l'ho in testa. Ma debbo chiedere al direttore, che di solito me li boccia tutti...".

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