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  • Leccemania: bisogna crederci fin dall’inizio e non regalare più gol

    Leccemania: bisogna crederci fin dall’inizio e non regalare più gol

    • Stefano Gennari
    Ancora un rimpianto per il Lecce e la classifica si accorcia. Troppo pessimismo? Forse. Con il Cagliari qualcuno avrebbe firmato per il pareggio visto che la squadra sarda è in formato Champions ma vedendo la partita probabilmente i rossoblu non hanno fatto le scintille che ci si aspettava, sarà per il campo pesante o perché comunque il Lecce ha resistito.

    GOL REGALATI – Come detto, il Cagliari per segnare due reti non ha fatto nulla di eclatante. Belle trame di gioco a centrocampo nonostante il campo pesante ma, a memoria, non sono rimaste impresse tutte queste grandi occasioni. Gabriel è stato poco impegnato ed i gol sono fortuiti: rigore causato da un colpo di mano di La Mantia e un gentile omaggio di Tabanelli che regala  l'assist a Nainggolan. Liverani deve lavorare tantissimo su questo perché al di là degli errori dei suoi c’è anche un problema di organizzazione difensiva. Troppo spesso ci sono buchi a centrocampo, vengono a mancare i raddoppi sulle fasce e non sono stati ben marcati Nainggolan, vero fulcro del gioco, e Joao Pedro che era libero di muoversi sul fronte offensivo. Vero che le sbavature dei difensori sono state poche ma i troppi gol subiti, per un motivo e per l’altro, lasciano parecchie preoccupazioni.

    CREDERCI SEMPRE – Quest’ultimo è il motto del Lecce che agguanta il 2-2 con il Milan e ora con il Cagliari e mettiamoci anche la prestazione con Lazio. Il problema è che questo il Lecce non lo fa fin dall’inizio. Come detto poc’anzi il Cagliari non è stato proprio irresistibile e se i giallorossi non sono riusciti ad impensierire severamente gli avversari è perché sono entrati in campo senza la giusta cattiveria, sbagliando anche tecnicamente. L’ingresso di Farias ha dato anche una svolta, oltre all’episodio favorevole del rigore, e da ciò si nota che nella formazione iniziale mancava quel giocatore tecnico che facesse la differenza. Oltre a questo, però, si deve migliorare nell’atteggiamento iniziale: bisogna crederci sempre, a prescindere dall’avversario. 

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