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  • Leccemania:| Qual è la vera vittoria?

    Leccemania:| Qual è la vera vittoria?

    'La vera vittoria è rimanere in serie A'. Le parole profetiche di Gigi De Canio alla vigilia del derby col Bari hanno trovato conferma nell'ultima partita del girone di andata grazie a risultati che hanno fatto la fortuna degli scommettitori più coraggiosi. La prima volta del Lecce all'Olimpico contro la Lazio, nel giorno del compleanno biancoceleste, ha fatto andare di traverso 111 candeline al presidente Lotito e gonfiare il petto al tecnico materano che ha rispedito al mittente le poche righe - 'De Canio vattene' - appiccicate sui muri della città in formato 6 metri per 3. La risposta a quell'invito è arrivata fin troppo presto. Prima sul campo con una prestazione da incorniciare, poi per iscritto con un altro manifesto - stesso formato e colori - che sollecita questa volta il giornalista di un quotidiano locale a fare i bagagli con tanto di punto esclamativo finale che aggiungerebbe perentorietà all'invito.

    L'autore (o gli autori) di questo 'dialogo' a distanza senza firma? Ignoto per ora, anche se i sospetti cadono su un super tifoso non nuovo a 'performances' del genere. De Canio intanto fa spallucce, sorride sotto i baffi che non ha, e si esalta nella difficoltà quotidiana di tifosi incazzati, giocatori infortunati, squalificati, brontoloni, presuntuosi, terze e quarte scelte arrivate gratis dal mercato delle 'bufale', proponendo il suo calcio sbagliando anche, ma sempre col coraggio di chi prova a vincere le partite davanti a qualsiasi avversario. Oggi il Lecce, e non per colpa del tecnico, è una squadra dai due volti, più a suo agio con avversari di caratura superiore, capace di mutare pelle, atteggiamento, mentalità e carattere nel giro di tre giorni e sollecitare nei propri sostenitori sentimenti diametralmente opposti, dibattiti, polemiche. In una parola il sale del calcio.

    Un pregio o un difetto il camaleontismo giallorosso? I risultati altalenanti propendono per la seconda ipotesi; gli exploit contro Palermo, Inter, Napoli e Lazio per la prima. Cosa avrebbe potuto fare De Canio con un organico all'altezza è il dubbio di molti, destinato per ora a rimanere tale, e che rimanda future possibilità di permanenza in serie A al mercato di questi giorni. Se il Lecce fosse sempre quello visto a Roma contro la Lazio il problema sarebbe bello e risolto, ma le lacune estive dicono che ora è vietato sbagliare. Gennaio è l'ultima fermata di un treno che bisogna assolutamente prendere al volo per non ritrovarsi l'anno venturo in serie B e con lo stadio vuoto.

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