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  • Leccemania: le parole di Liverani preoccupano quanto la facilità con cui si subiscono i gol
Leccemania: le parole di Liverani preoccupano quanto la facilità con cui si subiscono i gol

Leccemania: le parole di Liverani preoccupano quanto la facilità con cui si subiscono i gol

  • Stefano Gennari
Trascorrono più di tre mesi dall’ultimo incontro e il Lecce si ripresenta in campo senza mostrare gli spunti positivi che avevano dato fiducia e confermando invece quelli negativi che hanno portato i precedenti k.o. contro Roma e Atalanta. A destare maggiore preoccupazione sono ora anche le parole di Liverani sulla condizione della squadra.

MANCANZA DI CONDIZIONE – Le parole del mister giallorosso nel post-partita sono state più dure di quanto ci si potesse aspettare sulla mancanza di condizione della squadra quando afferma che “in troppi hanno staccato mentalmente e fisicamente”.  È palese che la squadra non sia brillante così come il fatto che ci siano troppi assenti che pesano sulle scelte di Liverani ma esternare pubblicamente le colpe dei giocatori che si sono “fermati” durante il lockdown è stato sicuramente eccessivo quando piuttosto bisognerebbe essere compatti e lavorare in silenzio. Non è questo il momento di cercare colpe e colpevoli ma piuttosto di unirsi e recuperare la condizione fisica e mentale per il tour de force che attende i giallorossi. Le assenze sicuramente stanno pesando, così come accaduto durante la stagione, e a maggior ragione adesso che anche chi è a disposizione non è in forma. Liverani deve riprendere in mano la squadra sotto l’aspetto mentale, oltre che fisico, perché non è accettabile che una squadra che deve salvarsi subisca il gol dello svantaggio un minuto dopo aver pareggiato con la possibilità di rimettere la partita sul binario giusto. Può mancare la condizione atletica ma dopo aver riagguantato il match era il momento di compattarsi e stringere i denti e se ciò non avviene la colpa non è solo del giocatore che ha trascorso il lockdown sul "divano".

FRAGILITA’ DIFENSIVA – Non è nulla di nuovo per ciò che riguarda il reparto arretrato che comunque non è l’unico colpevole poiché i gol al passivo sono frutto di un problema collettivo. Anche ieri si è evidenziato come la squadra sia troppo fragile nel subire gli attacchi avversari: un pressing a volte asfissiante ma non omogeneo, quindi inutile e dispendioso, che crea solo spazi per chi attacca, gli errori di posizionamento dei centrocampisti che permettono i tiri dalla distanza con estrema facilità e gli inserimenti in area così come i difensori troppo statici ed anticipati sistematicamente. Emblematici sono stati i gol: nel primo Castillejo e Bonaventura sono liberi uno accanto all’altro in piena area di rigore con i centrali difensivi che restano a guardare. Si può notare come Lucioni e Meccariello guardano solo il pallone senza tener conto di chi si inserisce in area ed infatti conclude in rete. La stessa staticità difensiva si è potuta notare sul gol del nuovo vantaggio rossonero quando, sulla respinta di Gabriel, nessuno è andato ad anticipare Bonaventura che scatta prima della difesa schierata ma ferma. Durante il match i centrocampisti e gli attaccanti hanno dato poco apporto al quartetto arretrato che hanno sofferto sulle fasce, in particolare Rispoli che ha dovuto fare i conti con le sovrapposizioni di Theo Hernandez oltre a dover fare le diagonali, quando invece sarebbe servito che un centrocampista o un attaccante scalasse in supporto ai difensori. Sarà un problema fisico o meno ma Liverani dovrà mettere mano a questa situazione che, viste le partite ravvicinate, può diventare irreversibile se si dovesse perdere la compattezza che ha contraddistinto questa squadra.

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