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  • Leccemania: le scelte di Liverani e il timore di una big, i passi indietro dei giallorossi

    Leccemania: le scelte di Liverani e il timore di una big, i passi indietro dei giallorossi

    • Stefano Gennari
    Ci sono sconfitte e sconfitte: può essere descritta così la partita di ieri del Lecce al Via del Mare contro il Napoli. Al sorteggio del calendario sicuramente ci si prospettava che dopo le prime quattro giornate effettivamente i giallorossi potessero avere circa tre o quattro punti. A posteriori però bisogna focalizzarsi anche sulle prestazioni oltre che sui punti raccolti. Infatti la pesante sconfitta di San Siro aveva lasciato comunque ottime impressioni sui salentini che si dimostrarono poco condizionati dall'emozione dell'esordio in Serie A alla Scala del calcio. Dopo una grandissima prestazione contro il Torino in casa loro, sono stati fatti preoccupanti passi indietro nella sfida interna contro il Napoli. Nulla da dire sulla differenza di rosa tra il Lecce e gli azzurri ma la sconfitta e la prestazione sono al di sotto di quanto si è visto nelle partite ricordate sopra

    SCELTE INIZIALI E APPROCCIO - Innanzitutto hanno sorpreso le scelte di Liverani in attacco rinunciando ad una punta pura che potesse dare un riferimento alla squadra, preferendo invece una coppia più veloce e tecnica come Falco e Farias. Ciò ha portato ad un'impostazione diversa della squadra preoccupata più della fase difensiva che di un gioco più propositivo che contraddistingue proprio il tecnico romano abituato a fare la partita anche in partite insidiose. Infatti il Lecce del primo tempo è pericoloso con due contropiedi ma imbastire un'azione è stato faticoso sia perchè il Napoli ha fatto anche un ottimo pressing alto per non subire le sortite offensive avversarie  ma anche perchè Farias e Falco sono stati costretti ad attaccare partendo larghi e di conseguenza l'area di rigore è stata sempre controllata da Koulibaly e Maksimovic. Venendo meno anche gli inserimenti dei centrocampisti, gli attacchi dei giallorossi sono stati più sterili. Dunque i giallorossi ci hanno provato maggiormente con azioni individuali ma che non hanno portato a nulla di pericoloso negli ultimi venti metri. Inoltre anche i terzini sono stati costretti a non spingere troppo per controllare le fasce e quindi nelle transizioni offensive i giallorossi si presentavano nella trequarti avversaria con pochi uomini.

    CAMBI SENZA SORTIRE EFFETTO - La capacità di Liverani di leggere le partite in corso ha spesso portato le vittoria ai giallorossi. Le sostituzioni contro il Torino sono state azzeccate ma contro il Napoli, sullo 0-2 all'intervallo, probabilmente sarebbe servita una punta piuttosto che cambiare Tachtsidis con Petriccione. Il doppio svantaggio e un tempo da giocare costringerebbero chiunque a tentare un arrembaggio senza comunque minare l'equilibrio della squadra, quindi ad esempio togliendo un altro attaccante. Liverani invece ha preferito schierare l'ex Bari al posto del greco per mettere piuttosto ordine al centrocampo e migliorare l'inizio della fase offensiva ma, mancando la punta, i giallorossi si sono resi pericolosi solo con alcune giocate della coppia d'attacco "leggera" e l'inserimento dei centrocampisti oltre che una maggiore spinta dei terzini, anche se a quel punto i cross sono risultati sterili se non quantomeno per le incursioni di Tabanelli. Nel momento migliore dei giallorossi arriva il magistrale gol di Ruiz che in teoria chiude la partita ma a cui risponde Mancosu su rigore per riaccendere le speranze salentine. Solo successivamente Liverani decide di mettere Lapadula per Falco, anche se quest'ultimo è l'unico con le potenzialità per riaccendere la luce, tanto che l'effetto sortito è quello di addormentare la partita e far calare il sipario.

    ARRIVA LA SPAL - Se ci sono sconfitte e sconfitte ora ciò che conterà contro la squadra di Semplici sarà importante invece raccogliere punti trattandosi di una concorrente per la salvezza che viene da un altrettanto periodo negativo e, dopo i punti persi con il Verona, i giallorossi devono preoccuparsi di guadagnare punti anche al di là della prestazione. Nelle prime giornate, quando la squadra deve ancora affinarsi bisogna guardare più al pragmatismo e ai punti da conquistare per non essere risucchiati successivamente nelle sabbie mobili della zona retrocessione. Gli spunti di queste prime giornate dei giallorossi fanno sperare che il gioco propositivo di Liverani possa essere una costante più che un lampo in singole partite e, che accanto a questo, possano arrivare i punti che diano respiro alla classifica dei giallorossi.

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