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  • Leccemania: lo strano caso della trasferta dei bergamaschi e le decisioni sulla classifica, l’epilogo sia sul campo

    Leccemania: lo strano caso della trasferta dei bergamaschi e le decisioni sulla classifica, l’epilogo sia sul campo

    • Stefano Gennari
    MISTERO TRASFERTE – L’emergenza Coronavirus ormai ha convolto e soprattutto sconvolto anche il calcio tra partite a porte chiuse, all’inizio, e rinviate arrivando alla sacrosanta decisione di sospendere il campionato. Tra le tante decisioni prese nelle ultime settimane resta ancor di più strana quella di aver permesso la trasferta ai tifosi bergamaschi al Via del Mare per la partita del primo marzo scorso. In quei giorni la Lombardia era già in emergenza e tutt’ora sembra incomprensibile come mai siano state rinviate le partite nelle zone rosse e, d’altra parte, sia stata invece permessa la trasferta dei tifosi dell’Atalanta. La società giallorossa, con il presidente Sticchi Damiani in prima linea, ha fatto sentire la sua voce ma purtroppo non è competente in queste decisioni rinviando il tutto alla Lega e all’Osservatorio. Non bisogna dimenticare, tra l’altro, che al Lecce sono state vietate trasferte senza apparenti validi motivi o per rischi noti: ultimo caso proprio per la partita all’Olimpico di Roma quando l’Osservatorio aveva limitato la trasferta ai soli tifosi della provincia di Lecce in possesso della tessera del tifoso. Questione risolta grazie all’intervento di Sticchi Damiani con una lettera all’organo competente, ma possibile è che si debba ricorrere a ciò?

    VERDETTI IN CAMPO O D’UFFICIO? – Dovuta premessa: la salute viene prima di ogni cosa e soprattutto di uno sport, però siamo qui per commentare il mondo del pallone e sicuramente una questione come quella di decidere come e quando debba terminare il campionato di Serie A merita un giudizio. Le proposte di annullare il campionato e quindi non assegnare lo scudetto stabilendo le squadre qualificate in Europa e le retrocesse o ancora disputare i play off e i play out meritano dei commenti. Sicuramente prima di decidere bisogna dare priorità alla salute del popolo italiano e solo quando l’emergenza Coronavirus sarà rientrata si potranno decidere le sorti della competizione nostrana. L’augurio è che il destino delle squadre, soprattutto in zona retrocessione, derivi comunque dai risultati del campo e non da come è in questo momento la classifica. Questo discorso non lo facciamo perché ora il Lecce sarebbe retrocesso ma perché basta guardare la classifica per rendersi conto di quanto sarebbe ingiusta una retrocessione d’ufficio a dodici giornate dal termine con sei squadre in cinque punti per evitare il terzultimo posto in classifica. Tra l’altro Lecce e Genoa sono a pari punti con il solo scontro diretto dell’andata e dovrebbero disputare il ritorno a fine aprile, senza dimenticare che la venticinquesima giornata non è stata completata e la Sampdoria, coinvolta nella lotta salvezza, deve recuperare la partita con l’Inter. Nella speranza che l’emergenza possa rientrare il prima possibile e che solo in seguito a ciò si possa tornare in campo, l’augurio è che quando si dovrà decidere come riprendere il campionato si tengano in considerazione questi elementi, a maggior ragione se l’Europeo dovesse essere rinviato dando spazio alla conclusione dei campionati nazionali.


     

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