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  • Leccemania:| Una fiducia da 180'
Leccemania:| Una fiducia da 180'

Leccemania:| Una fiducia da 180'

L’allenatore non si tocca, e per il resto incrociamo le dita. L'amministratore delegato giallorosso Renato Cipollini è stato chiaro, e ha escluso un cambio tecnico durante la pausa del campionato. Un atto dovuto nei riguardi di Eusebio Di Francesco, che aveva male apostrofato i suoi giocatori dopo l'ennesimo schiaffone in pieno viso: 'Non hanno attributi' aveva tuonato senza mezzi termini dopo la sconfitta col Cagliari.

E se qualcuno pensava ad una frattura con lo spogliatoio ha provveduto David Di Michele, uno che se ne intende, a mettere i paletti al posto giusto con un assist da moviola nei riguardi dell'allenatore: 'Il mister ha detto cose giuste, ognuno di noi deve farsi un esame di coscienza per vedere cosa è mancato. Se qualcuno di noi dovesse prendere le parole del mister nel modo sbagliato, è peggio per lui'.

Insomma, crisi rientrata? Difficile fare ipotesi prima dei confronti con Genoa e Milan. I prossimi 180' diranno se i buoni propositi di Cipollini hanno ragion d'essere oppure se anche lui dovrà prendere il coraggio a due mani e provvedere diversamente, avvalorando un recente sondaggio tra i tifosi nel quale ha sbancato il partito dell'esonero. La vicenda richiama alla mente la stagione 2008/09, quando il Lecce di Beretta spernacchiato su tutti i campi d'Italia non riusciva ad andare oltre i soliti buoni propositi riecheggiati anche in questi giorni.

L'allora direttore sportivo Guido Angelozzi tergiversò fino a marzo prima di dare il benservito al tecnico milanese, che non ne azzeccava proprio una e quando il Lecce era con tutti e due i piedi in B si decise a chiamare Gigi De Canio che solo per un soffio non fece bingo. Ingaggiare tecnici alle prime armi e mandare via quelli qualificati che vorrebbero costruire qualcosa di serio è una patologia che alberga nel DNA del club di via Templari.

Ma oggi, per fortuna, nella stanza dei bottoni siede qualcun altro, Osti e Cipollini garantiscono maggiore cognizione di causa, non fosse altro per l'esperienza maturata sui campi della serie A quando erano entrambi giocatori. La fiducia a Di Francesco era un passaggio obbligato ed un estremo tentativo di salvare la baracca. Non dovessero concretizzarsi le speranze di tutti, avranno anche il coraggio di cambiare rotta. Questo almeno si augurano i tifosi.

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