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  • Leccemania:| Via del Mare, tifosi cercasi

    Leccemania:| Via del Mare, tifosi cercasi

    • Stefano Meo

    Torna al successo la squadra di De Canio ma a battere le mani, alla fine, sono stati davvero in pochi. La vittoria dopo sette turni è coincisa con un dato poco gratificante: il minimo storico di paganti nell'anno 2010 che la dice lunga sull'appeal della squadra presso i propri tifosi e delle relative difficoltà nel salvarsi con un pubblico così poco interessato. La bella vittoria sul Chievo è stata seguita allo stadio Via del Mare da 1.765 spettatori paganti (ai quali si sommano i 4.059 abbonati), e se si considerano le bombe carta (un po' presto per capodanno) fatte esplodere durante la partita dagli ultras l'incasso basterà a malapena a pagare la multa che ha lo stesso valore di un regalo poco gradito sotto l'albero di Natale.

    Fare la serie A sotto questi chiari di luna è davvero arduo, e Giovanni Semeraro avrà puntellato il cartello 'Vendesi' esposto sul portone di Via Templari. Il dato è inferiore di poco a quello stabilito in Lecce-Triestina (1-1) del 27 febbraio scorso quando, con la squadra in testa alla classifica del campionato di serie B e lanciata verso la promozione soltanto in 1.854, senza fare la fila, si presentarono ai botteghini per pagare il biglietto. Quel pareggio fu criticato dal presidente Semeraro e De Canio minacciò le dimissioni poi rientrate, ma quella è un'altra storia.

    Oggi a tifare Lecce sono sempre meno, ed anche chi si reca allo stadio ha uno spirito critico verso i dirimpettai di tribuna o curva. Gli ultras della Curva nord attuano lo sciopero del tifo contro la Tessera del tifoso e rimangono muti per un tempo intero, esattamente come quel marito che si evira per far dispetto alla moglie. Di fronte a loro la Sud li spernacchia e fischia sonoramente quando inneggiano a se stessi. La tribuna centrale, dove la maggior parte dei presenti non paga il biglietto a vario titolo, critica ferocemente ogni cambio effettuato da De Canio, mentre in Tribuna est si osserva il tutto battendo le mani quando è proprio necessario.

    Accade questo nello stadio più disadorno d'Italia, dove striscioni e bandiere sono banditi e non si sa bene se a vietarli è la Questura o la società, che intenderebbe così prevenire eventuali contestazioni. Malgrado le zone pre-filtraggio ed i tornelli però le bombe carta entrano ugualmente, ed ogni ulteriore commento è superfluo. Ciliegina finale sulla torta: domenica prossima a Napoli la squadra giocherà senza nemmeno quei pochi tifosi al seguito. L'Osservatorio per le Manifestazioni Sportive ha infatti vietato la vendita dei tagliandi ai residenti in Puglia, considerando la partita a rischio incidenti. Povero Lecce, per rimanere in A deve solo rassegnarsi e fare a meno dei suoi tifosi.

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