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  • Spy story Leeds: microspie e telecamere nascoste nell'ufficio di Cellino

    Spy story Leeds: microspie e telecamere nascoste nell'ufficio di Cellino

    Microspie e telecamere nascoste nei suoi nuovi uffici di Elland Road, lo stadio del Leeds United: questa la particolare "accoglienza" riservata a Massimo Cellino nel giorno del suo insediamento nel consiglio direttivo del club inglese. La West Yorkshire Police, allertata dallo stesso patron del Cagliari, ha aperto un fascicolo contro ignoti, lasciando spazio a congetture o ragionate supposizioni.

    Cellino si è tuffato a capofitto in questa nuova avventura in terra inglese, nonostante i tifosi non siano particolarmente entusiasti del suo arrivo. "Quando prendi un club, prendi anche i tifosi e le sue emozioni - ha detto Cellino in un'intervista riportata dal 'Guardian' - Non si può gestire una società pensando solo ai numeri. Ho visto gente piangere e deprimersi dopo le partite, ragazzi, madri, non puoi trattare un club come se fossi al mercato. Io non sono un proprietario come altri, mi prendo cura di tutto, dell'erba del campo, della cucina, voglio sapere cosa i giocatori mangiano, bevono, dove vanno la sera, voglio sapere tutto di giocatori e impiegati, perchè se hanno bisogno di qualcosa, di aiuto, io devo esserci".

    Il nuovo proprietario del Leeds crede davvero di poter riportare il club in Premier League in un paio di stagione... "Sono italiano, non voglio portare le mie regole qui e mancare di rispetto agli inglesi - ha detto ancora Cellino - Mi sento come se fossi stato invitato a una festa, o meglio, ho pensato di essere invitato e poi ho scoperto di non esserlo. Ma voglio i tifosi vicini, il Leeds ha un bellissimo e importante stadio e voglio che sia di nuovo nostro. Se me lo avessero permesso a febbraio magari saremmo in lotta per i play-off, ma per fortuna siamo ancora in Championship".

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