Legia Varsavia-Lechia Granski .

Il reportage di Fryderyk Ognissanti.

Gli schieramenti iniziali

Il Legia Varsavia si schiera con un 4-4-2 in cui Jedrejczyk, Dabrowski, Pazdan e Hlouse giocano in difesa. Guilherme, Koplynski, Moulin e Nagy giocano a centrocampo. Odjidja gioca alle spalle del centravanti Radovic.

In fase offensiva si alzano sia Guilherme che Nagy, entrambi giovani ed interessanti, classi 91 e 95. Il primo brasiliano il secondo ungherese. Inoltre molto interessante la partita del francese Moulin a centrocampo, classe 90. Duro in fase di interdizione e molto educato palla al piede.

La squadra di Varsavia comunque gira intorno al leader Odjidja, il giocatore più talentuoso.

Da segnalare che i due esterni alti Guilherme e Nagy a metà del primo tempo si invertono di posizione, creando una certa imprevedibilità.

Il Lechia Gdank invece goca con un 4-4-1-1 in cui Haraslin, Maloca, Victoria e Wawrzyniak giocano in difesa. Krasic, ,Borysiuk,Slavcev e Peszko giocano a centrocampo. Wolski gioca alle spalle di Paixao.

La squadra di Dansica gioca bene il primo tempo, in cui ha un approccio migliore. Cala notevolmente nel secondo, lasciando il gioco al Legia.

La gara

Partita sentitissima e molto equilibrata, che vede due squadre che si rispettano. Entrambe le squadre hanno come primo obiettivo quello di non subire il primo goal, e ne viene fuori una partita senza grandi occasioni. Almeno fino al catellino rosso di Peszko, che si fa espellere ingenuamente per una entrata a martello su Odjidja al 70'. Nel finale meglio il Legia, pericolosa con Odjidja e Guileherme.

Comunque il ritmo della gara è dettato dalla paura di non perdere, e quindi le due squadre non mettono in campo azioni coordinate di pressing offensivo e non si sbilanciano molto.