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  • Leo e Mazzarri, c’è il jolly

    Leo e Mazzarri, c’è il jolly

    Max Allegri dice che il Milan è ancora primo. Certo, lo sapevamo prima della sentenza di Palermo, ribadirlo è goffo. Ma non sapevamo, prima di Palermo, che il Milan avrebbe buttato una partita così. Giocando in seconda marcia, non degnandosi di una sola accelerazione. Anche se avesse attaccato per dieci ore la vituperata difesa rosanero – a tre per ordine di Zamparini – avrebbe resistito.

    Ero curioso di vedere all’opera Pato e Cassano. Immaginavo che una formula così con Seedorf alle spalle (tre rapidi e molto tecnici) avrebbe potuto inchiodare il Palermo. E’ andata esattamente al contrario. Cassano non è ancora in condizione e il tempo stringe. Pato in certe notti è un mistero: non si capisce cosa voglia fare. E in realtà non si capisce come dovrebbe accendersi se non ha uno straccio di assistenza. Certo, prendere un gol in quel modo brucia  e condiziona il raccolto. Soprattutto se a commettere l’errore decisivo è il veterano Van Bommel, sorpreso a dormire e quindi capace di tenere in gioco Goian. Uno che se gli avessero detto segnerai al Milan il primo gol in Italia, probabilmente avrebbe presentato una denuncia per eccessiva presa in giro.


    Appurato che senza Ibra al Milan mancano tutte le ispirazioni possibili e immaginabili, Allegri rischia di arrivare al derby con il braccino corto. Se oggi l’Inter fa l’Inter, e si sbarazza del Lecce, va a meno due. La Champions stanca, Leonardo avrebbe l’ansia di affrontare i cugini a pochi giorni dai quarti con lo Schalke? Per me è il contrario, una qualificazione come quella conquistata all’Allianz Arena mette le ali.

    L’Inter potenzialmente a meno due. Il Napoli addirittura a meno tre, con la possibilità di sfruttare l’onda del derby milanese in arrivo. Il Napoli gioca due volte in casa, oggi il Cagliari e la Lazio dopo la sosta: quando riceverà Reja si incroceranno proprio Allegri e Leo. Perché mettere limiti? Quindi andrà a Bologna e riceverà l’Udinese. Intendo dire che per Mazzarri credere nello scudetto sarebbe una base come minimo per essere sicuro di entrare in Champions dalla porta principale, senza preliminari. In fondo, per quale motivo non dovrebbe pensare di andare sempre più su in classifica? E teniamo conto che l’Udinese, sbarazzandosi del Catania, andrebbe a sei punti dal Milan con lo scontro diretto all’ultima giornata al Friuli. Stiamo parlando del campionato più pazzo del mondo, probabilmente mediocre, di sicuro aperto a qualsiasi soluzione.

    Cari Leo e Mazzarri, buttatevi senza fare calcoli. Il Milan ha il fiatone, per voi questa è una domenica-jolly.


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