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  • Leoni, Agnelli e soldi (di Elkann)

    Leoni, Agnelli e soldi (di Elkann)

    • Gianluca Minchiotti

     

    Ieri John Elkann è tornato a parlare della Juventus. "Scudetto o Coppa Italia? Tutti e due", ha spiegato il presidente della Fiat, che poi ha detto della squadra, alludendo a una metafora utilizzata da Antonio Conte: "Ventiquattro leoni? Io direi ventiquattro leoni che giocano come un solo leone".

    Ma ventiquattro leoni possono far bene per una stagione e magari provare a contendere fino all'ultimo lo scudetto al Milan e tentare di vincere la Coppa Italia nella finale contro il Napoli. Per riportare stabilmente la Juve su grandi livelli, in Italia e in Europa, però, al carattere dei leoni nella prossima sessione di mercato sarà necessario aggiungere il bagliore di un paio di stelle. Perché il carattere ci deve essere, ma poi per vincere i tituli sono decisivi i campioni.

    E per prendere i campioni, non c'è dubbio che servano i soldi, e tanti. Perciò, a fronte di un bilancio che vede, nel primo semestre della gestione 2011-2012, perdite per 34,6 milioni (e altrettanto potrebbe succedere nel secondo semestre), non c'è dubbio che se la Juventus vorrà comprare almeno un top player, il presidente Andrea Agnelli dovrà chiedere ancora soldi ad Exor, azionista di controllo della società bianconera, Exor presieduta da John Elkann.

    Nel suo discorso di insediamento come presidente della Juventus, ormai due anni fa, il figlio di Umberto aveva indicato un obiettivo definito: rendere il club autonomo ed indipendente rispetto ad Exor, la finanziaria di famiglia che controllo la società bianconera, società presieduta da John Elkann. Ma al momento il club, reduce dalla costruzione del nuovo stadio e da un anno senza coppe, ha soltanto iniziato il percorso che lo renderà autonomo da Exor, un percorso che sarà ancora lungo e tortuoso.

    Per ora, ogni volta che si deve fare un investimento extra-budget, a decidere è ancora Exor. Spetterà quindi a John Elkann la scelta: quanti soldi vale una stella che possa far brillare in Europa i ventiquattro leoni di Conte?

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