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  • Lilian Thuram: 'Quella volta che dovevo giocare per la Fiorentina'

    Lilian Thuram: 'Quella volta che dovevo giocare per la Fiorentina'

    • Luca Cellini

    'Una volta, quando ero calciatore, dissi in un'intervista ad un giornalista, un mio pensiero politico. Fabio Capello, che era il  mio allenatore allora, mi disse che non dovevo parlare di politica ma pensare a fare solo il calciatore. Gli risposi però in maniera molto decisa, alla mia maniera'. Lo ha dichiarato l’ex difensore di Juventus e Torino Lilian Thuram durante un incontro intitolato ‘Neri non si nasce, si diventa’, all’interno dell’evento ‘La Repubblica delle idee’, che si è svolto a Firenze. L'ex difensore di Juventus e Parma, nel suo intervento ha anche svelato che il primo club per cui avrebbe dovuto giocare in Italia doveva essere la Fiorentina.'Il signor Antognoni (allora dirigente gigliato ndr.) venne a parlare con me, ed io l'ho incontrai in Italia. Fu un piacere per me incontrarlo, perchè era molto elegante e molto simpatico. Gli promisi che sarei venuto a giocare a Firenze ma una persona del Monaco, il giorno prima delle visite mediche per il club viola, mi disse che non sarei piu' diventato un giocatore della Fiorentina e, poi ho scoperto che fui bocciato perchè secondo un dirigente viola portando gli occhiali, non ero ritenuto affidabile per problemi di vista'. 'Sono pochi quattro mesi senza stadio come sanzione per chi viene condannato per cori razzisti.- ha aggiunto Lilian Thuram sempre nel corso del suo intervento -  Bisogna non accettare qualsiasi episodio razzista, e smetterla di sminuire certe cose. Tante volte si parla di razzismo negli stadi come se proprio gli stadi fossero un luogo diverso dalla società. Bisogna fare una politica molto forte a livello educativo su questo tema. Non è Balotelli con il suo comportamento a dover far cambiare le cose in tema di razzismo ma bisogna lavorare in tema educativo in tutta la società. E'molto grave che nell'ultimo campionato, su venti club di serie A, dieci siano stati condannati per episodi di razzismo, perchè dietro ogni episodio di razzismo, c'è una forma di violenza'.

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