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  • Lione-Juve, l'analisi tattica di Carbone: Pirlo bloccato, decisivi Giovinco e Vucinic

    Lione-Juve, l'analisi tattica di Carbone: Pirlo bloccato, decisivi Giovinco e Vucinic

    • Benny Carbone
    La Juventus, che arrivava da una sequenza di 14 gare senza sconfitte in Europa League, ha superato per 1-0 il Lione di Remi Garde nell'andata dei quarti di finale. L'approccio alla partita è stato differente per le due squadre: la Juventus ha cercato di proporre il proprio gioco, ma ha faticato per l'ottima fase di non possesso di un Lione che, con umiltà, ha proposto un atteggiamento attendista, pronto a ripartire con transizioni veloci e sfruttando le palle inattive in cui la Juve non è impeccabile. Soprattutto nel primo tempo, i francesi hanno praticamente annullato il gioco degli uomini di Conte, sia chiudendo le linee di passaggio interne sia pressando molto gli esterni bianconeri. Garde ha preparato delle uscite molto efficaci per il suo 4-3-1-2: le punte si allargavano su Caceres e Chiellini e hanno costretto frequentemente Bonucci al lancio lungo, mentre Malbranque ha marcato Pirlo a uomo facendogli toccare al massimo 3/4 palloni. I terzini Tolisso e Bedimo attendevano sempre Asamoah e Isla, com Ferri e Mvuemba che, pressando rispettivamente Marchisio e Pogba, concedevano un uno contro uno in mezzo al campo e opponevano i due centrali Konè e Umtiti e Gonalons per fronteggiare i due attaccanti della Juve Tevez e Osvaldo.

    GARDE BLOCCA PIRLO CON MALBRANQUE - Da apprezzare l'atteggiamento della Juve, che ha proposto una buona intensità associata alla voglia di aggredire la squadra di casa molto alta. La prima punta cercava spesso un centrocampista indirizzando la palla sull'esterno, mentre l'altra si preoccupava di disturbare l'azione di Gonalons e i due laterali di centrocampo cercavano di costringere i due terzini del Lione a restare bassi. Dopo una nitida occasione per la squadra di Conte con Tevez al 5', la partita è stata piuttosto bloccata soprattutto per il gran lavoro in copertura di Malbranque su Pirlo, che ha molto limitato il fraseggio bianconero e ha costretto Bonucci, l'unico giocatore con libertà di manovra, a tentare frequenti lanci lunghi che mai sono andati a buon fine. Di contro il Lione, una volta in possesso della sfera, ha proposto un gioco sterile, più che altro improntato sulle rapide ripartenze di Briand e Lacazette, ben contenuti da Chiellini e Caceres. La conseguenza più diretta è stata che i francesi hanno avuto le uniche occasioni da rete sugli sviluppi di palle inattive e il risultato di 0-0 dopo il primo tempo può considerarsi giusto.

    DECISIVI I CAMBI DI CONTE - Il Lione ha iniziato il secondo tempo attaccando ancora più alto e con maggiore intensità guadagnando alcune punizione che hanno impensierito Buffon, come quella di Umtiti al 52', che ha costretto il numero 1 bianconero alla deviazione in corner. La partita della Juventus ha subito una svolta con le sostituzioni di Tevez e Osvaldo a favore di Vucinic e Giovinco. In particolare, quest'ultimo ha inciso sulla partita con giocate di qualità e una grinta che non si vedevano da diverso tempo; la manovra dell'intera squadra di Conte si è fatta più fluida, anche per il calo fisico del Lione e un maggiore dinamismo ha portato i bianconeri ad avvicinarsi più pericolosamente alla porta difesa da Lopes. All'85' finalmente arriva il gol-partita dei bianconeri con la deviazione sotto porta di Bonucci, bravo a farsi trovare pronto sulla conclusione di Pogba murata da Gonalons.

    L'ANALISI - Perfetta, a mio avviso, la scelta del Lione di chiudersi e agire di rimessa nonostante giocasse in casa, nella speranza di chiudere sullo 0-0 e puntare anche su un pareggio con gol nella gara di ritorno di Torino. La chiave della partita è stata sicuramente la scelta di Conte di cambiare i due attaccanti che hanno dato maggiore vivacità e pericolosità all'attacco .

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