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  • Lippi: 'Dybala non è ancora come Messi. Avevo detto sì al Milan, ma...'
Lippi: 'Dybala non è ancora come Messi. Avevo detto sì al Milan, ma...'

Lippi: 'Dybala non è ancora come Messi. Avevo detto sì al Milan, ma...'

Milan e non solo. In una lunga intervista Premium Sport Marcello Lippi, attuale ct della Cina, ha svelato retroscena interessanti e ha detto la sua su Barcellona-Juventus: "Nella gara di andata, sette giorni fa, ho avuto l’impressione di una Juventus molto forte e intelligente: convinta della propria forza e della ricerca delle debolezze degli avversari. Il Barcellona ha una qualità offensiva che nessuno ha al mondo, ma ha solo quella, mentre la Juventus ha altre cose: i bianconeri hanno la migliore difesa d’Europa e la capacità di sapere gestire le partite. Dovrà cercare di giocare come a Torino: soffrirà sicuramente, ma sono convinto che se capiteranno delle occasioni, Dybala e Higuain non sbaglieranno. In queste partite contano tantissimo la personalità, la leadership e la Juventus ha tanti giocatori con queste caratteristiche, a cominciare da Buffon. Se mi aspettavo un Gigi così longevo? Non ho mai sentito parlare Buffon, o anche Totti, del proprio futuro: significa che ancora non ce l’hanno nella testa, per loro conta solo il presente e il presente è il campo. Paragone Dybala-Messi? A me Dybala, la prima volta che l’ho visto, ricordava Sivori. Può avere le caratteristiche anche di Messi, ma dovrà decidere tante grandi partite così come ha fatto il talento del Barcellona: bisogna stare attenti ai paragoni. Messi in calo? Ogni volta che vedo i risultati di Barcellona, vedo gol e assist di Messi: non credo che sia calato lui, ma tutto il resto del Barcellona. Il calo è più difensivo e condiziona tutta la squadra. Ma anche Bayern e Real sono calate, mentre la Juve è cresciuta e ora la giudico alla pari. Analogie Allegri-Lippi? È andato alla Juve alla mia stessa età, è toscano come me e ha vinto il campionato alla prima stagione: anche a me piaceva cambiare spesso modulo, ci sono molte più analogie con lui che con Sarri. Le diffidenze iniziali erano solo dovute al suo passato al Milan: anche Ancelotti, che reputo il migliore allenatore al mondo, ci è passato. Allegri definito catenacciaro? Tutti gli allenatori vincenti lo sono, quindi Max dovrebbe essere contento di essere definito tale. Perché la Juventus non vince la Champions da 21 anni? È uno dei miei più grossi rimpianti: se lo avessi saputo, avrei rimediato. Se consiglierei a Conte di tornare in Italia, magari all’Inter? Si parla di lui perché è uno dei più bravi al mondo, ma mi sembra che a Londra stia bene e voglia fare la Champions con i blues l’anno prossimo: non penso cambierà panchina. Che significato hanno le milanesi in mano ai cinesi? Sono due passaggi di consegne che significano amore per la squadra, da parte di Moratti e Berlusconi: sono squadre che non possono più essere gestite da famiglie, ma da grandi gruppi imprenditoriali come sono attualmente quelli cinesi, russi o arabi. Io molto vicino a Milan e Nazionale? Galliani me lo ha chiesto spesso, in passato, ma ho sempre detto di no: gli ho dato, invece, la mia disponibilità l’anno scorso, ma la squadra poi andò bene e non se ne parlò più. Per quanto riguarda la Nazionale: me l’hanno chiesto, ma mio figlio non avrebbe potuto fare il suo lavoro se fossi diventato direttore tecnico e quindi mi sono tirato da parte".

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