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  • Jacobelli: perché Conte resterà alla Juve sino a quando non vincerà la Champions

    Jacobelli: perché Conte resterà alla Juve sino a quando non vincerà la Champions

    Prima di ripartire per la Cina, dove conta che uno fra Diamanti o Quagliarella lo raggiunga, Marcello Lippi ha rilasciato dichiarazioni significative su Antonio Conte e la Juve schiacciasassi in campionato ormai da due anni e mezzo.
    Le lodi del tecnico all'ex capitano della Juve che, sia l'uno sia l'altro hanno reso grande, sono state accompagnate da una profezia: Conte restera' alla Juve sino a quando non avra' vinto la Champions League. 
    E' proprio cosi' e lo confermano le trattative per il prolungamento del contratto dell'allenatore almeno sino al 2017, ormai giunte a uno stadio molto avanzato. 
    Smaltita a fatica la delusione per l'eliminazione nella fase a gironi - un giorno o l'altro Platini spieghera' perche' a Istambul l'Uefa non sia stata capace di garantire un terreno regolamentare che consentisse di giocare a calcio, non in una palude - Conte sta gia' pensando alla Juve che ritentera' l'assalto. all'Europa.
    La mossa Osvaldo e' stata soltanto la prima, al di la' delle allettanti condizioni economiche del prestito dell'ex romanista. Una grande squadra lo diventa ancora di piu' se programma per tempo il la strategia di rafforzamento e lo confermano le manovre di Marotta in queste ore per arrivare primo su Fernando, un altro giocatore in scadenza di contratto che promette di rivelarsi un affare nella scia di Pirlo, Llorente, Pogba, i capolavori di Marotta.
    "La Juve è casa mia", ha sottolineato Conte il 27 gennaio scorso, a Milano, quando è stato premiato quale miglior allenatore dell'ultima stagione, durante la serata di gala promossa dall'Associazione Calciatori.
    La Juve è talmente casa sua che la società ha accontentato il tecnico su Osvaldo; ne ha condiviso la scelta di escludere Quagliarella dalla lista Europa League, anche a costo di incrinare il rapporto con l'attaccante i cui spazi in bianconero diventano sempre più ristretti; ha sposato in pieno la linea tenuta sul caso Vucinic i cui minuti finali contro l'Inter sono suonati come il bentornato a casa rivolto al mancato interista.
    Ma, all'inizio di febbraio 2014, terzo anno consecutivo dell'Era Conte, il messaggio che arriva da Torino è forte e chiaro: la posizione dell'allenatore è più forte e più solida che mai. Giusto così. Conte questo potere se l'è guadagnato sul campo.
    Ora insegue l'Europa League, pensando alla finale di cui sarà teatro lo Juventus Stadium, ma l'obiettivo più agognato rimane la Champions. Ecco perchè, sino a quando non la leverà al cielo, Conte continuerà a guidare i campioni d'Italia.

    Xavier Jacobelli
    Diretore Editoriale www.calciomercato.com
     

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