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  • Liverpool-Roma, Pallotta: 'Non sarà una rivincita' LIVE

    Liverpool-Roma, Pallotta: 'Non sarà una rivincita' LIVE

    Sono i giorni più importanti della storia americana della Roma. I giallorossi si preparano alla sfida col Liverpool che può riscrivere un destino che 34 anni fa gli voltò le spalle, proprio contro gli inglesi.
    Alla vigilia della sfida di Anfield, il presidente James Pallotta ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole.

    “Sono un vero Bostoniano, sono cresciuto a pochi passi da qui. John Henry e Tom Werner non sono veri Bostonian, sono trapiantati qui, ma ci conosciamo dal mondo dello sport. Dai Celtics o Red Sox e prima di questo io e John lavoravamo nello stesso hedge fund. Abbiamo un po’ di storia tra noi. Sai, sono sicuro che alla fine chi vincerà questo derby avrà diritto e voglia di vantarsene per un po’. Ci scriviamo, soprattutto dalla qualificazione, per congratularci del passaggio del turno. Forse dovremmo fare delle scommesse. Sono sicuro che ci vedremo a Roma per il ritorno.


    SALTO DI QUALITA' - La mia impressione è che la squadra sia in grado di fare un salto di qualità quando serve, come in Champions. Conosciamo le qualità di Salah e degli altri giocatori: hanno un attacco forte, come il Barcellona o il Chelsea. Noi siamo una buona squadra davvero, e lo abbiamo dimostrato contro il Barcellona: anche all’andata, nonostante siano stati commessi diversi errori, il risultato non lo ha rispecchiato. Salah? Non penso sia l’uomo più pericoloso, sono tutti molto pericolosi. Ricordiamo che se non avesse qualcuno che lo supporta non segnerebbe tutti questi gol. Sta avendo una stagione incredibile, ma tutta la squadra è davvero pericolosa. Tutti pensano che il Liverpool sia più forte della Roma, soprattutto per le vittorie sul Manchester City. Il City ha vinto la Premier, è una squadra fortissima. Ho scritto a Guardiola l’altro giorno per congratularmi con lui, ma non penso che siano più forti di noi. Quando stiamo bene abbiamo uno stile diverso dal loro, ma possiamo essere un buon confronto, più di altre squadre. In Premier le squadre inglesi sono più aperte, le squadre italiane sono più tattiche e difensive. Non mi preoccupo per nessuna squadra, ce la giochiamo. 

    RIVINCITA - La finale del 1984? È stata giocata tanti anni fa, ma i romani la ricordano ancora. C’è chi pensa sia una rivincita, io non la vivo in quella maniera. Mi piace il fatto che il ritorno si giocherà a Roma: se pensiamo alla partita col Chelsea, abbiamo pareggiato e poi in casa abbiamo vinto 3-0. I tre gol del Chelsea all’andata sono stati nostri errori, ne hanno approfittato. Abbiamo dovuto giocare molto bene al ritorno, lo abbiamo fatto e abbiamo vinto. Se guardi alla partita col Barcellona, due autogol, poi finalmente hanno fatto un gol. Dzeko ha segnato per noi e loro hanno chiuso 4-1. Un nuovo 3-0? Non mi dispiacerebbe se succedesse nuovamente una cosa del genere, ma credo sia difficile non far segnare il Liverpool. Se giochiamo come sappiamo fare, come contro Chelsea o Barcellona, possiamo battere chiunque.

    AMBIENTE - Il fatto che la squadra si alleni a Trigoria è positivo, perché è distante dalle pressioni della città. Se leggi i giornali, ascolti le radio o guardi i siti, potresti sentire un po’ di pressione. Klopp? È un grande allenatore. L’anno scorso non aveva ottenuto grandi risultati, ma a tutti gli allenatori serve del tempo per mettere la propria impronta: quest’anno sta raccogliendo i frutti del lavoro dell’anno scorso. Pensate a Salah: lo ha messo nella giusta posizione, rispetto a come giocava da noi. A Roma non l’abbiamo utilizzato nella stessa maniera perché avevamo Dzeko in mezzo ed è difficile togliere il posto a uno come Dzeko che ha fatto una stagione straordinaria con 36 gol". 

     

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