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  • Livornomania: una piccola che sgomita

    Livornomania: una piccola che sgomita

    Non è semplice farsi spazio nelle difficili acque della serie A. E ancor di più non può esserlo per una ‘piccola’ come il Livorno. Nelle ultime giornate infatti molti club della massima serie si sono dichiarati insoddisfatti per quanto hanno riguardato numerose decisioni arbitrali, atteggiamento che fino alla nona giornata non aveva coinvolto più di tanto il club amaranto che, eppure, in alcuni turni non ha certo ricevuto un trattamento favorevole da parte dei direttori di gara. La politica scelta nei post partita dal tecnico Davide Nicola è invidiabile: ‘Non parlo di eventuali errori – ha spiegato -, perché sono cose che non possiamo controllare direttamente’. Circostanza che però, specialmente dopo i due calci di rigore concessi a danno del Livorno in casa con la Sampdoria (di cui uno al 95’) e dopo il penalty fischiato all’86’ a favore del Torino, che è costato la vittoria a Luci e compagni, adesso inizia a farsi più scomoda.

    E’ assolutamente esatto cercare di sostenere la classe arbitrale, partendo dal concetto che il  direttore di gara è ‘solo’ in campo e fa del suo meglio, ma talvolta appare complicato capire come in tante occasioni non possa esistere dialogo, o quantomeno si faccia fatica a costruirlo, tra i giocatori e la classe arbitrale. Lo stesso Emerson, esperto difensore brasiliano in forza agli amaranto, lo ammette. ‘Non sta a noi provare a cambiare le cose – ha commentato -, ci dovrebbero pensare i designatori. Anche il nostro capitano ha fatto fatica a ricevere spiegazioni, durante la gara con il Torino, riguardo ad alcune decisioni’. Ebbene non è certo il caso di allestire dossier per falli presunti o discutibili, per simulazioni viste o intuite, né tantomeno per proteste. Ma è il caso di fare almeno una riflessione sul trattamento che  le piccole ricevono. Giusto, nei giorni scorsi, squalificare per un turno Luca Siligardi, che - beccato dal procuratore federale mentre pronunciava una bestemmia in campo a Bologna - è stato fermato per un turno. Provvedimento eticamente ineccepibile, seppur si tratti probabilmente del primo in Italia. La linea è stata tracciata, la speranza è che venga seguita e rispettata con fedeltà e attenzione.

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