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  • Lo svincolato Alcibiade, dalla Juve all'Ungheria: 'Ho pensato al ritiro, ora non vedo l'ora di tornare'

    Lo svincolato Alcibiade, dalla Juve all'Ungheria: 'Ho pensato al ritiro, ora non vedo l'ora di tornare'

    • Federico Zanon
    Due tornei di Viareggio vinti con la Juventus (nella quale c'era un certo Ciro Immobile), una promozione dalla Lega Pro alla B con il Gubbio e tre anni di esperienza ungherese tra Honved Budapest e Haladas. Raffaele Alcibiade (foto da www.nb1.hu), 25 anni, si è tolto belle soddisfazioni finora. Ma è solo un tempo della sua vita calcistica e il secondo - di tempo - sta aspettando che inizi. Perché dopo l'ultima avventura in Ungheria, nella squadra dove è passato anche Tommaso Rocchi, si è svincolato per poter avere più libertà di scelta. Si è svincolato ma non ha staccato perché Raffaele si sta allenando con lo Sporting Bellinzago (provincia di Novara, uno dei migliori club di Serie D) per restare in forma. 

    Come si vive da svincolato?
    "È la prima volta in carriera che mi capita. Sicuramente non vedo l'ora che finisca questo periodo. Però sto cercando di lavorare molto con il club che mi sta offrendo la possibilità di utilizzare la loro struttura. Ho imparato molto in Ungheria, alla fine anche a svincolarmi da solo parlando inglese negli uffici della Federcalcio locale".

    Finora si è parlato di qualche interessamento, ma nulla di concreto...
    "Si era aperto un discorso interessante con il Rubin Kazan. Sarei andato in Russia senza  problemi, ma alla fine non si è concretizzato".

    Tornando indietro, guardando la tua carriera, c'è qualcosa che non rifaresti?
    "Forse non andrei più a Pescara. Non per Di Francesco, ma perché in quella squadra appena promossa dalla B il gruppo che vinse il campionato l'anno precedente c'era quasi tutto. E io non avevo l'esperienza necessaria visto che ero uscito da poco dal settore giovanile della Juventus".

    Con la quale hai giocato per diversi anni...
    "Sì, ho svolto la trafila del settore giovanile, ho vinto due anni di fila il Viareggio, ho potuto affrontare due ritiri estivi con Ferrara e Delneri". 

    Nel curriculum ci sono anche Gubbio e Nocerina. Ricordi positivi?
    "In Umbria molti, siamo stati promossi in B. In Campania invece sono ricordi ondivaghi. A Nocera ho giocato meno di quanto meritassi. Con Auteri ho faticato all'inizio sia dal punto di vista umano sia da quello fisico".
     
    A Carrara andò per Buffon?
    "Anche per quello, ci eravamo parlati, mi aveva spiegato la situazione. Accettai perché sapevo che la Juventus, con Gigi nella dirigenza toscana, avrebbe avuto un occhio di riguardo per la Carrarese. Purtroppo i risultati non arrivarono".

    E quindi l'Ungheria arrivò al momento giusto?
    "Si, all'Honved c'era un direttore italiano, Fabio Cordella, è una struttura con un progetto interessante. Ho giocato con regolarità sempre, da centrale difensivo e anche da terzino sinistro. E poi ho assaggiato l'Europa League, segnando anche un gol contro il Celik Niksic. È lì ho capito cosa significhi partecipare alle competizioni europee".

    Ha mai pensato di smettere?
    "Dopo le prime settimane da svincolato non guardavo più il calcio in tv, ero arrabbiato. Stavo impazzendo, mentre ora non vedo l'ora di dimostrare che la gente sbaglia".

    Da svincolato c'è tempo fino al 31 marzo per essere tesserato nuovamente. Alcibiade, però, è pronto anche prima. Da ieri, per l'esattezza.

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