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Lopetegui vale Zidane, ma il Real ha Casemiro. Siviglia punito anche dal Var: usato così non c'entra col calcio

Lopetegui vale Zidane, ma il Real ha Casemiro. Siviglia punito anche dal Var: usato così non c'entra col calcio

  • Giancarlo Padovan
    Giancarlo Padovan
Il Siviglia ci ha provato e, senza il Var, forse ci sarebbe riuscito. Ma vincere in casa del Real Madrid o, in subordine, non perdere è sempre un'impresa ai limiti del possibile, soprattutto quando la Liga entra in una fase decisiva. Infatti il Siviglia è uscito battuto e sicuramente anche un po' scornato da una partita bella solo nella ripresa, che avrebbe potuto avere un esito diverso se, per esempio, il solo Casemiro fosse stato dall'altra parte. E non lo scrivo perchè ha segnato due gol, ma perchè sarebbe stato il migliore in campo lo stesso per come ha difeso, attaccato e recuperato. Se a lui si aggiungono Modric e Kroos si spiega facilmente perché il Real abbia saputo creare un solco tra sé e l'avversario proprio quando il confronto lo richiedeva.

Si diceva del Var e non a caso. Al 29' è stato annullato un gol a De Jong, di testa, per un presunto blocco di Gudelj su Militao. L'arbitro aveva convalidato, ma il Var l'ha corretto dopo una lunga e occhiuta revisione. Sono da sempre pro-Var, ma se ad ogni episodio decisivo lo si utilizza come una strumento calvinista, allora anch'io mi sento di dire che certi interventi della tecnologia c'entrano poco con il gioco del calcio. In una gara molto tattica e, dunque, altrettanto bloccata, la fase centrale del primo tempo l'ha condotta meglio il Siviglia attaccando di più e, a volte, schiacciando anche il Real con un 4-3-3 molto mobile e pericoloso. Lopetegui, ex c.t. della Spagna che perse il posto perché ingaggiato dal Real a pochi giorni dal Mondiale di Russia e poco dopo venne cacciato anche da Madrid, si sta dimostrato un tecnico preparato e per me all'altezza di Zidane.

Se è vero che il Real è scappato via alla prima occasione (56') grazie ad un inserimento decisivo di Casemiro su assist di tacco di Jovic (bellissimo), è altrettanto vero che sette minuti dopo (63') De Jong ha pareggiato con un tiro di sinistro dal limite dell'area. Anche in questo caso il Var ha voluto dire l'ultima parola per un presunto fallo di mano di Munir El Haddadi sul quale aveva commesso fallo Casemiro. Gol convalidato e partita riaperta a tutte le soluzioni. Però è stato a questo punto che il Real ha dimostrato la sua caratura. Come tutte le grandi squadre, ha colpito alla prima replica possibile (68') e, di fatto, ha indirizzato la partita come meglio voleva. Il secondo gol di Casemiro (colpo di testa su cross di Lucas Vazquez) ha tolto energia al Siviglia e regalato al Real sia il comando del gioco, sia - seppur sporadico - il contropiede. E Vinicius, che aveva sostituito Rodrigo (al pari di Benzema per Jovic), proprio in contropiede ha avuto l'occasione di realizzare il terzo gol.

Forse il 3-1 non sarebbe stato il risultato esatto, anche se va riconosciuto che il Real ha legittimato il successo proprio dopo il 2-1. Dopo questo successo - il Siviglia era terzo - è legittimo domandarsi dove può arrivare la squadra di Zidane. Sicuramente può vincere la Liga (il Barcellona del subentrato Quique Setién deve rispondere battendo il Granada), mentre invece la strada della Champions è stata complicata dal sorteggio,  visto che affronterà il Manchester City di Pep Guardiola. In ogni caso, dopo un avvio di stagione assai stentato, il Real sta giocando un calcio accettabile. Non è ancora brillantissimo, ma quando si libera dei legacci tattici e di qualche paura inspiegabile, è una squadra che può mettere sotto qualsiasi avversario. Almeno in Spagna. 

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