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  • Doppio regista maestro del fraseggio corto: Maxime Lopez è l'ultimo gioiello del mago De Zerbi

    Doppio regista maestro del fraseggio corto: Maxime Lopez è l'ultimo gioiello del mago De Zerbi

    • Luca Bedogni
      Luca Bedogni
    Già dalla sua prima apparizione in campionato (secondo tempo di Bologna-Sassuolo, quarta giornata) si era capito subito che Maxime Lopez sarebbe diventato un giocatore chiave per la nuova stagione dei neroverdi. In quella gara debuttò da interno di centrocampo contribuendo alla rimonta, poi venne spostato sulla trequarti nel finale. Obiang, titolare lo scorso anno, entrò per rinforzare la mediana e conservare il vantaggio fino al triplice fischio. Contro il Torino, la partita successiva, il francese esordì da titolare, di nuovo in coppia con Locatelli. Nessun interditore puro in faccia ai vari Meitè e Rincon: novità. Maxime gioca 61 palloni ed esce al minuto 62 con l’88% di passaggi riusciti (49). Locatelli a fine gara ne giocherà 115 (91% di passaggi riusciti), giusto per darvi un’idea. De Zerbi è molto soddisfatto della prestazione del suo nuovo acquisto, malgrado sui giornali il giorno dopo si accenni a qualche errorino di troppo commesso dall’ex OM. E così De Zerbi lo ripropone al San Paolo, sempre accanto a Locatelli, ma stavolta in faccia a un gigante come Bakayoko. Gattuso per migliorare il suo gioco, per fare bene il 4-2-3-1 ha chiesto Bakayoko, De Zerbi Maxime Lopez.

    Palloni giocati dal francesino a fine gara: 96. Passaggi riusciti: 76 (92%). Passaggi in avanti riusciti: 36. Come non bastasse realizza pure una splendida rete, il 2-0 definitivo, segnata a partire da una posizione ancora diversa: esterno/trequarti di sinistra. Obiang infatti era tornato dentro nel finale. Insomma, è come se questo instancabile palleggiatore avesse ampliato le possibilità non solo del gioco neroverde, ma persino dei piani-gara del proprio allenatore, che ora può sbizzarrirsi, e dosare all’occorrenza tutti gli ingredienti a disposizione. Serve più qualità? Dentro la qualità. Serve rinforzare la mediana? Dentro muscoli e centimetri. Ma sono comunque la scelte iniziali che colpiscono: come è possibile, in una Serie A zeppa di compromessi a centrocampo (vedi ad esempio Milan, Juve e Inter..), riuscire a far coesistere due centrocampisti come Locatelli e Lopez? Come si fa a giocare col doppio regista, senza l’ombra di un incontrista? E perché Lopez è già diventato uno dei centrocampisti più interessanti del campionato? Cerchiamo di scoprirlo insieme.
     
    COSTRUZIONE A METÀ CAMPO – In piena emergenza, date le assenze di Djuricic, Berardi e Caputo, De Zerbi contro il Napoli ha messo da parte il suo 4-2-3-1, chiedendo ai neroverdi di disporsi in maniera diversa, sia in fase di possesso che senza. Se volessimo esagerare diremmo che il Sassuolo al San Paolo ha osservato non due (ovvero una per fase) ma addirittura tre disposizioni principali. Una durante la costruzione a metà campo, una in fase difensiva, e un’altra ancora in costruzione bassa. La prima, per semplificare, è quella che avete letto nei tabellini: il 3-4-2-1.   

    Doppio regista maestro del fraseggio corto: Maxime Lopez è l'ultimo gioiello del mago De Zerbi

    Lopez e Locatelli davanti ai tre centrali, Chiriches vertice di impostazione, Raspadori punta, e Boga e Traorè a fare i due trequarti negli spazi di mezzo, alle spalle dei mediani del Napoli. Rogerio e Muldur in massima ampiezza.
     
    FASE DIFENSIVA – Invece in fase difensiva il Sassuolo si schierava così.

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    Traorè da trequarti destro scendeva a fare la mezzala, Boga si allargava e Rogerio si ricompattava con la linea dei difensori. Maxime Lopez ruotando appena si trasformava in mezzala sinistra: 4-5-1, con Locatelli vertice basso a schermare Mertens, e Traorè e Lopez rispettivamente su Bakayoko e Fabian. De Zerbi non ha soltanto tolto la profondità a Osimhen, ma ha anche infittito il centrocampo in modo da impedire il gioco tra le linee dei partenopei. Risultato: il Napoli era pericoloso solo in transizione, praticamente mai tramite la manovra. Il trucco di De Zerbi è stato dunque questo: doppio regista in impostazione, Lopez mezzala in fase difensiva.

    COSTRUZIONE BASSA: L’IDEA DI DE ZERBI – Ed ecco infine la terza disposizione osservata dai neroverdi. Ecco lo schieramento a inizio azione. 

    Doppio regista maestro del fraseggio corto: Maxime Lopez è l'ultimo gioiello del mago De Zerbi

    La chiave è la posizione di Chiriches, praticamente un vertice di centrocampo. Lopez e Locatelli si alzavano allontanando e distogliendo Bakayoko e Fabian dalla pressione alta. Consigli diventava centrale vero tra Ayhan e Ferrari e così il Sassuolo si schierava con una specie di 3-5-2-1 (considerando nei 3 appunto il portiere) oppure un 3-3-2-2-1. Undici giocatori di movimento. E Chiriches non si metteva lì per non sapere dove andare (come succede in altre squadre…), era una soluzione viva, ricercata puntualmente tramite combinazioni e circuiti esatti (ad esempio la sequenza Consigli-Ferrari-sponda di Lopez-Chiriches).
     
    COSA AGGIUNGE LOPEZ – Ma torniamo a Maxime: cosa aggiunge a questo Sassuolo? Non parliamo più di sistemi qui, parliamo di stile di gioco, questione sempre un po’ più difficile da cogliere. Lopez potenzia alcuni tratti tipici del gioco di De Zerbi e ne aggiunge degli altri. Ad esempio perfeziona il fraseggio corto, rendendolo se possibile ancora più vario e imprevedibile. Esponenziale, quando si immaginino i triangoli magici tra lui, Locatelli e Djuricic. O comunque inarrestabile in mancanza di uno di loro, come è avvenuto a Napoli. Prendete questa situazione. Chiriches per Lopez, spalle alla porta, braccato da Bakayoko.   
     
    Doppio regista maestro del fraseggio corto: Maxime Lopez è l'ultimo gioiello del mago De Zerbi

    Col suo scheletrino, a Maxime Lopez converrebbe darla via in fretta in questo caso. Invece no, ecco come gestisce questa palla: l’immagine della sua personalità è questo controllo di suola all’ombra di un gigante spaventoso. 

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    Dimostrazione di massima padronanza, e palla che schizza via in una combinazione perfetta, pensata per liberare il trequarti Boga tramite il compagno di reparto Locatelli. 

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    Ma non è finita, perché a tutto ciò Lopez aggiunge dinamismo, movimento, smarcamento perpetuo. Boga infatti può restituirgliela, e ora Maxime è fronte alla porta (tuttavia tornerà indietro col pallone, forse un eccesso, per consolidare il possesso).

    Doppio regista maestro del fraseggio corto: Maxime Lopez è l'ultimo gioiello del mago De Zerbi

    Con Lopez è come se De Zerbi avesse accanto a Locatelli un altro Locatelli in un certo senso. In realtà non è proprio così perché comunque sono diversi, però certe giocate ‘alla Locatelli’ Lopez le sa fare benissimo. Controllo di suola, ci mancherebbe.

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    E subito diagonalino taglialinea per il trequarti Traorè. Si insiste nel fitto se si scova il varco.

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    LA GIOCATA DELLA PARTITA – Durante Napoli-Sassuolo diverse giocate di Lopez mi hanno sbalordito, tra le quali ovviamente la serpentina finale nell’azione del gol. Eppure niente mi ha lasciato a bocca aperta quanto questa situazioncina da sbrogliare nella trequarti neroverde a inizio partita: Manolas esce in anticipo e alza un pallone probabilmente per Mertens.  

    Doppio regista maestro del fraseggio corto: Maxime Lopez è l'ultimo gioiello del mago De Zerbi

    Lopez sul rimbalzo arriva prima di Dries, e ora deve scegliere che fare in un groviglio di maglie azzurre e neroverdi. Servirebbe il sostegno semplice di un difensore per ‘pulire’ questa palla. Lui li valuta istintivamente nello stretto.

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    Ma con elasticità, agilità mentale e tecnica pazzesca opta per il cortissimo: chiede a Locatelli un uno-due che finisca nello spazio alle sue spalle. Che percezione degli spazi ha questo ragazzo!

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    Locatelli naturalmente risponde da giocatore vero e capisce l’idea del francesino. Cinque giocatori del Napoli tagliati fuori.

    Doppio regista maestro del fraseggio corto: Maxime Lopez è l'ultimo gioiello del mago De Zerbi

    Lopez ora può servire Boga (obiettivo strategico primario della costruzione). Cosa aggiunge dunque Maxime? Agilità, velocità di pensiero e di tocco, dribbling e instancabile dinamismo in mediana. Auguri a chi ci gioca contro.

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