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  • Lotito: 'Inzaghi che allenatore! Scudetto? Mi aspetto sorprese. Ventura è l'uomo giusto per valorizzare i giovani'

    Lotito: 'Inzaghi che allenatore! Scudetto? Mi aspetto sorprese. Ventura è l'uomo giusto per valorizzare i giovani'

    Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha parlato ai microfoni di Radio Onda Libera dell'attuale momento della formazione allenata da Simone Inzaghi che, nonostante i pochi proclami, ha gli stessi punti della Roma: "Il campionato è lungo e la classifica in questo momento conta davvero poco. Noi abbiamo sofferto contro l'Empoli, però c'è l'equilibrio tattico e questo fattore ci sta premiando”.

    SU INZAGHI - "Mi colpisce la sua capacità di dialogo con la squadra, fermo restando che un allenatore si assume sempre le responsabilità delle scelte da fare con un organico ampio e dunque dovendo lasciare dei giocatori in panchina. Fin qui ha dato spazio praticamente tutti e ciò vuol dire che sta gestendo al meglio le risorse”.


    PER LO SCUDETTO NON SOLO NAPOLI E JUVE ​- "Ci possono essere delle sorprese. Sulla carta ci sono sicuramente Napoli e Juventus, squadre molto dotate, ma non sono mancati dei risultati a sorpresa in avvio di campionato. In una squadra contano principalmente il collettivo, al di là dei singoli, e l'umiltà”.

    SULLA JUVE - "La Juve ha un organico di assoluto valore ed è chiaro che vale il principio del collettivo e l'umiltà, che magari gli avversari mettono al massimo riuscendo a creare delle difficoltà anche a una squadra così forte se non risponde al 100%. E' così che le squadre meno dotate riescono a fare dei risultati inaspettati”.

    SULL'ITALIA - "Ventura è l'uomo giusto perché ha tutte le qualità, conoscenze ed esperienza per valorizzare i giovani. Noi dobbiamo recuperare le risorse dei settori giovanili. Per questo con il presidente Tavecchio abbiamo messo in atto una serie di norme che vanno ulteriormente in questa direzione”.

    SUL TERREMOTO DEL CENTRO ITALIA - “Ho una ferita profonda nel cuore ancora aperta. Per me Amatrice significa l'infanzia, i ricordi, gli affetti familiari, tanti amici. Da un momento all'altro questa terra s'è ritrovata nella tragedia con tre generazioni coinvolte tra i lutti e l'aver perso tutto. E' una realtà abituata al sacrificio e al lavoro, c'è gente radicata nel territorio che vuole fortemente rinascere. Servono gli aspetti materiali ma soprattutto ad Amatrice non vogliono perdere l'identità e questa realtà merita di avere un futuro. Vanno sostenuti”.


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