Lotito sindaco di Roma: ecco perché è possibile
A fare i conti all’ingrosso, comunque, potrebbe votarlo uno su ogni tre tifosi del bacino capitolino, ma anche coloro che ne hanno apprezzato il piglio con cui ha combattuto le frange ultras e condotto il bilancio biancoceleste. Claudio Durigon, uomo della Lega nel Lazio, dice che non si sono fatti nomi e spera soprattutto nel “suicidio” politico della parte avversa ovvero l’alleanza PD - 5S che “sarebbe un grande favore, perché se si ripresenta la Raggi col PD, qualunque nostro candidato vincerebbe di sicuro”. In questo caso, sono molti a pensarlo, non ci sarebbe nemmeno bisogno di schierare, nel centro destra, un pezzo da novanta come la Meloni, che tutti i sondaggi danno vincente in entrambi i turni. Il punto è che la Meloni difficilmente accetterebbe di lasciare la scena nazionale, anche se la Lega vedrebbe di buon occhio l’uscita di chi sta contrastando a destra Salvini. Forza Italia, invece, nel caso di forfait della Meloni, punterebbe dritto su Lotito, sulle sue relazioni trasversali e sul suo dinamismo verace. Manovratore, astuto, “spremitore” dei propri collaboratori, Lotito avrebbe un solo nemico non da poco: se stesso.
L’eccesso di furbizia misto a un esibizionismo incontenibile potrebbe essergli d’ostacolo, ma personaggi politici che usano l’accetta invece del microscopio e le sparano grosse, oggi vanno di moda. Dopo anni d’immobilismo dell’ultimo sindaco uscente, ai romani forse non dispiacerebbe un decisionista impunito, dotato di quel cinismo che è uno dei tratti salienti della Capitale. Certo i romanisti sarebbero disposti a votare persino la Raggi, ma se Lotito avesse la genialità di candidare a vicesindaco Tare allora…le sue probabilità di successo aumenterebbero.