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  • Luca Bizzarri: 'A Genova solo una squadra'; le reazioni del mondo Sampdoria

    Luca Bizzarri: 'A Genova solo una squadra'; le reazioni del mondo Sampdoria

    • Lorenzo Montaldo
    Luca Bizzarri è un volto noto genovese. Il comico, insieme al collega Paolo Kessisoglu, è diventato un personaggio piuttosto famoso nel mondo della televisione a livello nazionale. Ed è anche un noto tifoso genoano. Da due mesi però Luca ricopre anche una carica piuttosto importante a livello genovese: è il presidente della Fondazione Palazzo Ducale, uno dei più noti edifici del capoluogo ligure teatro di eventi e manifestazioni. Ecco perchè al mondo Sampdoria non è andata affatto giù la 'sparata' di ieri dell'ex conduttore de Le Iene.

    Nel corso della premiazione del giovane attaccante del Genoa Pietro Pellegri a 'Sportivo Ligure dell'anno', proprio nella cornice di Palazzo Ducale - simbolo della città di Genova - Bizzarri si è lasciato andare ad una battuta giudicata fuori luogo dai più. "Sono felicissimo di premiare Pietro, perchè gioca nell'unica squadra di questa città. Poi - ha proseguito Bizzarri - nei comuni limitrofi ci sono altre squadre, ma questo non ci riguarda. Bravo Pietro e ora aspettiamo Canepa, che oltre ad andare forte in moto ha il pregio di essere anche lui dalla parte giusta". Una battuta che ha fatto infuriare il mondo Sampdoria, perchè pronunciata in un ambito istituzionale, in un luogo che oltretutto, a detta dello stesso Bizzarri, vuole essere "Non un posto di elite, ma un luogo per tutti". Il comico ha poi rincarato la dose con l'assessore Cavo, che cercava di recuperare affannosamente l'equidistanza persa dal Ducale: "È giusto. Si occupa di regione, deve considerare tutte le squadre, anche lo Spezia".

    REAZIONI SAMP - Ovviamente sono fioccate le risposte da parte del mondo Sampdoria, che non ha accettato una battuta pronunciata da un'istituzione. Il primo a rispondere è stato proprio il club blucerchiato, con una nota ufficiale: "In un momento storico nel quale diffondere la cultura è un dovere di ogni rappresentante istituzionale, abbiamo apprezzato quanto dichiarato oggi dal presidente di Palazzo Ducale, ovvero la promessa di aprire a tutti il centro culturale della città" ha scritto la società su Facebook. "Proprio per questo motivo gli ricordiamo che negare la realtà è sinonimo di chiusura, il primo difetto di un’élite. Con affetto dall’U.C. Sampdoria, fondata a Genova, da genovesi, il 12 agosto 1946". Bizzarri ha poi provato a recuperare commentando così sempre sul social network il post doriano: "E con lo stesso affetto (reale) vi invito a rispondere alle battute con le battute.  Palazzo Ducale è aperto a voi e a tutti i genovesi, credo lo sappiate bene. Lavoro lì dentro, donando il mio tempo e il mio impegno, per la città. Spero non mi chiediate anche di diventare serioso ed equidistante quando si parla del gioco del calcio e della nostra rivalità. 'Se non si sorride, non è calcio' dice il mio amico Casarin, e sorridendo vi dico che, senza di voi, vivere in questa città e parlare di calcio con gli amici sarebbe molto meno divertente. Con affetto sincero, e augurandomi di poter continuare a prendervi in giro e a farmi prendere in giro, vi abbraccio".

    Ieri sera però in occasione di Samp-Pescara i tifosi blucerchiati non si sono fatti mancare uno striscione piuttosto chiaro: "Bizzarri se conosci solo mezza città, allora sei nel posto sbagliato". Anche la Federclubs, l'associazione dei club doriani, ha risposto con un comunicato che cita Paolo Mantovani: " 'È una vittoria anche della città di Genova? No, no. Esclusivamente una vittoria della Sampdoria'. Così 26 anni fa si esprimeva il Presidente della Sampdoria, fresca di scudetto, per rispondere ad un intervistatore che lo stuzzicava sul complicato rapporto tra le istituzioni cittadine e l’UC Sampdoria. E oggi, a distanza di tanti anni, sappiamo che poco è cambiato nel rapporto tra una classe amministrante “matrigna” e i nostri magici colori" ha scritto la Federclubs. "Non vogliamo mettere in discussione le capacità gestionali di Bizzarri, noto invero soprattutto per le sue capacità di attore comico, né pretendere che nasconda viscidamente la sua fede calcistica. Noi tifosi amiamo la sincerità, e viviamo quotidianamente la passione calcistica. Riteniamo però doveroso che qualsiasi rappresentante delle istituzioni sia in grado di limitare le proprie emozioni e smaltire la bile che notoriamente generano i derby a quelli là (a quanto pare, girare in macchina come “una belina” - la licenza poetica la prendiamo in prestito da lui - non è stato sufficiente)".

    "Siamo ben consapevoli che il pietoso teatrino a cui abbiamo assistito sia servito a dare visibilità ad un evento altrimenti marginale - prosegue l'associazione dei club - . Ma non siamo disposti ad accettare che, per fare questo, venga infangato il nome e la tradizione della Sampdoria e dei suoi tifosi. Ci auguriamo che il governo locale sappia vigilare in tal senso; Bizzarri può continuare con i suoi siparietti sulle TV nazionali, auspicando che - come al derby - conseguano gli stessi risultati sportivi". La polemica, insomma, è ancora all'inizio. 

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