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  • Luciano Dati: 'Firenze è gioia, per l'attacco l'uomo giusto è...'

    Luciano Dati: 'Firenze è gioia, per l'attacco l'uomo giusto è...'

    • Francesco Benvenuti

    Luciano Dati è il massaggiatore più famoso e riconoscibile d'Italia: per anni devoto – passionalmente e lavorativamente – alla causa Fiorentina, ha aperto uno studio a Pietrasanta e segue, dopo più di 10 anni nel mondo viola, da una posizione privilegiata la situazione della squadra e della società, ricordando i tempi di Batistuta – con cui ha condiviso e condivide una profonda amicizia – e di Cecchi Gori. Noi abbiamo raccolto le sue sensazioni e le sue impressioni, con una pillola di mercato: il calciomercato, del resto, è sempre presente e 'passa' anche dalle sue mani.

    Luciano Dati e la Fiorentina: un rapporto sviluppatosi ben oltre il lavoro.
    Un'esperienza esaltante, ho vissuto momenti incredibili. Tutto è partito quando avevo 11 anni, coi primi soldi, 1200 lire, mi sono comprato il completo della Fiorentina. Lavorativamente parlando, è stata un occasione importantissima, che ricordo con grande piacere.
    Anni e anni a stretto contatto con i giocatori, ma anche con Cecchi Gori.
    Ricordo con grande affetto la vittoria della Coppa Italia del '95/'96: vincemmo la partita di ritorno con l'Atalanta, Vittorio Cecchi Gori e la moglie Valeria salirono sul pullman della squadra, fu un momento di gioia e tripudio. Ad Agosto vincemmo anche la Supercoppa contro il Milan, i trofei non ci sono mancati.
    E che idea si è fatto dei Della Valle?
    Il calcio oggi va fatto così: del resto, gli introiti arrivano solo dai diritti televisivi ed è impossibile competere, economicamente, con le big. Al di là dei risultati, l'importante è che ci sia la Fiorentina e, senza la famiglia Della Valle, sarebbe ancora C2, perché non ho visto e non vedo molto 'interesse' nella Fiorentina.
    Il presente è stato sopratutto contraddistinto dal passaggio da Montella a Paulo Sousa.
    Passami la battuta: morto un papa si fa un papa e un cardinale. Dopo i dubbi sulla risposta della città, Firenze ha lasciato il segno con i 30000 spettatori del 'Franchi' e questo è un segnale di grande vicinanza alla squadra e al nuovo allenatore. I tifosi devono essere sempre vicini alla squadra.
    E la mancanza di 'fiorentinità' dentro e fuori dal campo, si sente?
    Approfitto della tua domanda per fare gli auguri a Giancarlo Antognoni, fiorentino vero, per il suo nuovo ruolo di Capo Delegazione dell'Under 21. I giocatori con il suo spirito e la sua vicinanza alla città mancano, manca quel 'mordente' in più per far capire, ogni giorno, il significato di essere e rappresentare Firenze. Riganò è stato l'ultimo vero esempio, in questo.
    Con quali ex Viola è ancora in contatto?
    Ovviamente con Batistuta, però solo su whatsapp (ride, ndr). Poi ovviamente con Rui Costa, Di Livio, Toldo e attualmente, 2-3 giorni alla settimana, vedo Gilardino, che viene nel mio studio e gli curo la muscolatura: è allenato perfettamente, anche grazie al lavoro di un preparatore atletico che aveva al Genoa, e verrebbe molto volentieri alla Fiorentina: farebbe davvero comodo.
    Ma la cosa non si è (ancora) concretizzata.
    Non posso aggiungere altro, se non che se la Fiorentina lo avesse chiamato, lui sarebbe già a Firenze.
    Cosa si aspetta per questa stagione?
    Vorrei la vittoria in Coppa Italia, anche a costo di rallentare un po' in campionato ed in Europa League.  


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