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  • Luis Enrique, De Rossi e la Roma: 'Vogliamo tutti la stessa cosa' VIDEO

    Luis Enrique, De Rossi e la Roma: 'Vogliamo tutti la stessa cosa' VIDEO

    Alla vigilia del match di campionato Catania-Roma, l’allenatore giallorosso Luis Enrique incontra i giornalisti nella sala stampa di Trigoria. Ecco le dichiarazioni integrali (parola per parola), trascritte fedelmente dall’audio della conferenza:
     

    Quattro vittorie consecutive, la Roma sta bene. Ma Catania è sempre un campo ostico. Ha parlato con la squadra? E poi c’è Montella che conosce la Roma come pochi:
    “Ancora non ho parlato con i calciatori di Catania perchè è appena finita questa partita di Tim Cup e abbiamo fatto un allenamento di recupero. Oggi faremo il primo e ultimo allenamento prima della partita e domani parleremo dell’avversario, di cosa possono offrire nella partita e come dobbiamo andare a fare la nostra proposta”

    Psicologicamente è una Roma solida che può affrontare una trasferta delicata come quella di Catania?

    “Si ho sentito che la Sicilia è calda e c’è una bellissima atmosfera per giocare a calcio, con passione. Credo sia un ottimo posto in cui andare con ancora più fiducia, sapendo che se mai è facile, li lo sarà ancora di meno. Ci saranno più difficoltà ma tutti sappiamo che questo può essere motivante, uno stimolo per la squadra e per fare una bella partita. Il Catania sta facendo un campionato ottimo, di grandissimo livello e ne conosciamo la difficoltà”.

    Molto probabilmente il Catania si schiererà in modo simile alla Fiorentina, ultimamente ha giocato sempre con tre difensori, cinque centrocampisti e un attaccante di movimento. Contro i viola c’è stata una grande differenza tra primo e secondo tempo: il pressing alto che ha portato agli errori della Fiorentina e quindi ai gol. Qual’è stato il vero cambio tra i due tempi?

    “Quasi non voglio parlarne perchè se questa partita diventa uguale a quella della Fiorentina ci sono possibilità che noi…E’ normale: per sapere come battere la squadra avversaria, se hai visto la partita prima può essere un riferimento. Ma nel secondo tempo siamo stati superiori all’avversario e la partita è diventata, dopo il primo gol una partita, se parliamo di palle gol, ne ricordo una dopo il gol, immediatamente successiva alla prima rete, e poi quasi non ricordo più palle gol dell’avversario. Noi dobbiamo abituarci a sapere quando un avversario fa il pressing alto, quando non lo fa, quando rimane nel suo campo, quando non c’è spazio per giocare tra le linee, quando c’è l’ho. Quando parlaiamo di fare la nostra proposta diventa molto importante saper controllare queste situazioni di gioco. All’inizio del campionato ho visto nel rapporto dell’avversario un comportamento diverso. Noi dovremo sempre cercare con la nostra proposta di essere più cattivi possibile. Ma vedremo se faranno lo stesso o no”.

    Ad agosto in Europa League alla prima Totti non giocò e alla seconda fu sostituito. Ora si appresta a giocare la terza partita in meno di una settimana. E’ cambiato in questi mesi il suo rapporto con Totti negli ultimi mesi? Può accusare la fatica di questi impegni ravvicinati?

    “No perchè fisicamente Francesco è un giocatore fortissimo che ha un livello fisico alto e quindi no. Parlo sempre con i giocatori che stanno giocando di più per sapere qual’è il loro feeling, cosa sentono. Ieri ho parlato con lui e sta bene. Non credo che sia un problema giocare questo sabato. Non è cambiato nessuna cosa: a Francesco lo conoscevo da tanto tempo. Quando un allenatore arriva in un nuovo club un allenatore deve conoscere il club i giocatori e i dirigenti. Credo che a Francesco, Daniele e Perrotta ero sicuro di sapere con chi parlavo perchè ci ho giocato contro. Non è cambiata nessuna cosa”.

    Bojan contro la Fiorentina è sembrato un po’ spento. Sta lavorando su di lui?

    “Il primo tempo non ricordo una palla gol chiara se non un suo tiro. La partita è diventata così e nel secondo tempo ho visto più possibilità per tutte le punte. Così va il calcio. Ora sembra che Borini abbia fatto qualcosa di incredibile, ma è quello che fa normalmente: un atteggiamento e una predisposizione ottime, ma non diventa un problema per me. Sono contento dell’atteggiamento di Bojan, del suo comportamento, della sua qualità farà sicuramente tantissimi gol e lo stesso discorso per Fabio Borini e Lamela e per tutti gli attaccanti”.

    Borini ha avuto un impatto importante sulla gara. Può essere il tipo di giocatore che lei vuole? E può essere importante per questa Roma?

    “Si, ma lo stesso discorso vale anche per tutti gli altri calciatori. Possono essere calciatori importanti per la squadra e per me diventa quasi indiscutibile il fatto di sapere che ho una rosa ampia che ti può condizionare qualsiasi formazione e ti può aiutare ad andare avanti in tutte le partite”.

    Heinze se lo aspettava così in forma o ha sorpreso anche lei? E’ il miglior acquisto nel rapporto qualità-prezzo?
    “Quello non lo so perchè non vedo quanto è costato. Non mi preoccupano i numeri ma il livello e il rendimento. Gabi Heinze sta diventando un calciatore importantissimo non solo per il rapporto calcistico ma per tutto quello che da alla squadra come persona, come vincente. E’ un calciatore che ha una mentalità incredibile. Ma non mi ha sorpeso lo conoscevo dai tempi della Spagna e sapevo che era un giocatore con questa condizione. Sta facendo tutto quello che un calciatore può fare quando è in campo e tutto quello che deve fare che non è normale fare quando è non è in campo. Quando c’è una situazione come quella di Gabi Heinze per la squadra diventa importantissimo”.

    Nelle partite a Catania negli ultimi anni la Roma ha trovato un ambiente molto ostile, la squadra siciliana spesso l’ha buttata più sul fisico che sul gioco. Questa può essere una difficoltà per una squadra ancora giovane, o la Roma è pronta ad affrontare una battaglia fisica?

    “Ho visto il Catania di Montella ed è una squadra che da un tratto al pallone e che ha una qualità tecnica secondo me più forte rispetto a questa aggressività di cui parli. Penso che sarà una bella partita di calcio. Una partita con le possibilità di giocare, credo in modo più diretto il Catania con calciatori come Lodi e Almiron che possono combinare. Non credo sarà una partita aggressiva, per la qualità che ho visto nella squadra del Catania e perchè neanche noi siamo una squadra aggressiva. Tutto quello che c’è intorno alla partita, più calda è, sempre in un rapporto sportivo, meglio è, è bellissimo. Se il tifo è più caldo, l’ambiente, credo sia il contesto ottimale per una partita”.

    Come sta De Rossi?

    “Sta meglio. Ieri si è allenato normalmente con la squadra e sta meglio. Oggi vedremo: se tutto va come al solito e si allenerà come ieri, credo sarà a disposizione”.

    Incrocio particolare con Montella che qualche mese fa si è quasi lamentato del fatto di essere andato via e di vedere una società qui a Roma, decisa a confermare l’allenatore anche in un momento di difficoltà. Si aspetta un Catania deciso a fare risultato o a sbalordire?
    “Non lo so. Quello era ciò di cui parlavamo prima. Se sarà un Catania speculare solo ad aspettare il risultato farà una bella figura. Per me sarebbe un piacere vedere qualsiasi Catania: che sia un Catania che vuole proporre, vediamo chi propone di meglio; se vuole essere speculare, vediamo se siamo capaci di fargli male. Ho parlato con Montella nella riunione con gli arbitri. So che è una persona per bene, che è stato importantissimo alla Roma non solo come allenatore ma anche come calciatore. E’ un rapporto normale e non ho problemi con lui”.

    L’attesa sul futuro di De Rossi potrebbe influire sulle sue prestazioni? O lui è un giocatore che riesce a cancellare tutto e rimanere concentrato sulla partita?

    “Ti sembra finora abbia influito? E’ meglio per voi che non sappiate nulla perchè almeno ne potete parlare. Quando lui rinnoverà il contratto finirà questo tema e sarà una conferenza stampa noiosa, noiosissima, di che parleremo? E’ meglio che sia così. Un giocatore del suo livello è abituato. Non dimentichiamo che è una situazione tra società e giocatore e tutti e due vogliono lo stesso…e anche l’allenatore”.
     


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