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Luis Enrique lascia la Roma? 'So già cosa farò'

Luis Enrique lascia la Roma? 'So già cosa farò'

Le dichiarazioni integrali dell’allenatore giallorosso Luis Enrique alla vigilia di Chievo-Roma, in scena domani allo stadio Bentegodi e valevole per la 36a giornata del campionato di Serie A.


Cosa chiede a queste ultime 3 partite e possono condizionare la sua scelta o l’ha già presa?
“No, nessun pensiero nella mia testa che non sia quella di preparare questa partita, cercare di battere il Chievo”.

L’altra sera è sembrato un po’ scarico, ha ancora voglia di andare avanti?
“Sono molto motivato per la prossima partita, questa settimana ci stiamo vedendo troppo per me, ma non è cambiato nulla rispetto a due giorni fa”.

Si sente solo in questo momento? In generale

“No ho Elena (Turra n.d.r) vicino a me. No, no”.

Questa squadra di quanti giocatori ha bisogno per essere competitiva?
“Bella domanda eh! Non credo sia il momento di parlare di questo. Per quanto mi riguarda penso al Chievo Verona. So che la risposta non è stata all’atezza della domanda, mi dispiace!”.

Dopo il 2-2 De Sanctis perde tempo e Totti è andato lì a dire: “Che stai facendo?” La sensazione è che la squadra aveva ancora voglia di vincerla. Lo hai notato?
“Si è stato un gesto strano. Francesco era arrabbiatissimo, ha fatto 70 metri al 90esimo con due partite nelle gambe. Io ho visto tante volte i ragazzi delusi perchè non siamo riusciti a farcela e le volte che non è successo ho sempre visato delusione e voglia di farlo. Ma quello che conta sono i risultati e anche se non sono disastrosi, qualche sconfitta l’abbiamo fatta sotto il nostro livello e quello che dispiace di più è che i tifosi pensino che non ce l’abbiamo messa tutta. Giochiamo per vincere le partite, non per pareggiarle, qualche volta per vincere abbiamo perso, è il rischio che si corre, ma io me lo assumo”.

Baldini vuole affidarle la Roma del futuro ma lei ancora non si sbottona sulla prossima stagione.

“Come si vede la metà del pubblico? Qual’è la percentuale 50 e 50? Se vado via è perchè chiedo più soldi! (ride n.d.r). Non è cambiato nulla rispetto a due giorni fa. Non mi interessa parlare di niente, mi interessa solo lavorare. Sono orgoglioso di essere l’allenatore della Roma. Ci sono solo due possibilità: rimanere o andare via, è facile, vedi. Ho detto tante volte di essere un allenatore diverso, e visto che sono diverso, quando arriverò il memento dirò tutto. Mi vedrò con la società e prenderermo le nostre decisione. Io so chiaramente cosa farò, al 100%”.

Teme l’emergenza in attacco? Stekeleburg ce la farà con il Chievo?

“Non parlo mai d’emergenza. Però è vero che Bojan potrebbe non esserci per un colpo al polpaccio. Ma prenderemo un altro giocatore che sia Tallo o Piscitella. Temo il Chievo, che gioca con un sistema consolidato dopo due stagioni. Ricordo la partita d’ndata, una squadra che aveva lavorato molto bene. Spero di vedere una Roma più vicina a quella vista con il Napoli anche se abbiamo difficoltà in trasferta. Tale è l’equilibrio in questo campionato che non possiamo sapere chi arriverà quinta. Stekelenburg penso non ci sarà, ieri non ha fatto l’allenamento”.

La Roma in trasferta può essere più libera?

“Non so se saremo più liberi o pesanti. Certo che in una partita contro un avversario di altissimo livello, la squadra ha fatto un gra primo tempo. La squadra ha fatto un primo tempo molto completo ed è vero che quando la squadra avversaria ha rischiato di più noi siamo andati in difficoltà, con la paura di vincere. Ma è normale che questo succeda, non è niente di particolare. Nel secondo tempo il Napoli è stato superiore ma se guardiamo tutta la partita il risultato mi è sembrato giusto”.

Ci sono rimpianti per l’occasione persa con la Fiorentina?

“Avere rimpianti tra noi non serve nulla. Crto è che abbiamo sprecato tante opportunità durante la stagione, anche con la Fiorentina. E’ successo qualche volta di troppo ed è un peccato pensare che senza qualche errore saremmo stati lì. Ma a questo punto uno ha quello che si merita. Prima prendiamo questi tre punti e poi pensiamo agli altri sei”.

Pjanic è in netto calo. C’è un motivo per cui non lo abbiamo visto ai massimi livelli?
“Per me è un calciatore unico, diverso. Di 21 anni ma diverso. Per me ha fatto una stagione di altissimo livello. E’ sempre stato a disposizione con alti e bassi, ma quasi tutti alti. Con i giocatori di 21 e 22 anni, per quanta qualità possano avere, bisogna avere pazienza. Quando sento i fischi mi sembra ingiusto. Non è bello fischiare nessuno per me, ma uno di 21 o 22 anni e parlo di Pjanic, Bojan, Cote, Lamela, Piscitella o Kjaer, credo si debba avere paziena. Tra quattr, cinque anni questi giocatori miglioreranno sicuramente la squadra. Il futuro della Roma per me è un futuro molto emozionante e si vedrà se si avrà la pazienza con questi ragazzi di 21-22 anni”.

De Rossi a centrocampo o in difesa?

“Contro la Fiorentina ha giocato regista: ha giocato centrale con Juve e Udinese. Domani giocherà centrocampista”.

Baldini ha detto che si aspettava una stagione così. Lei si aspettava una Roma così?
“Non mi aspettavo niente perchè non conoscevo il calcio italiano come lo conosco ora. L’obiettivo era fare il meglio possibile, un gioco diverso, che a volte si è visto. L’obiettivo era vedere cosa succedeva, ma io ai miei ragazzi ho sempre detto di vincere la prossima partita, di prepararla come se fosse l’ultima. Non mi aspettavo gli alti e bassi, perchè non mi piace vederli nella mia squadra, ma una cosa è quello che ti aspetti, un’altra quello che succede. Una volta che ho deciso di prendere questo posto ho deciso di vedere qualche partita della Roma per vedere come giocava. Ma l’importante non è come si gioca ma quello che si riesce ad ottenere. Ma per me l’importante è sapere come ci si arriva e secondo me ci si arriva tramite il gioco”.

Quanti sono effettivamente migliorati a livello di rendimento?

“Tutti, per me tutti. Giocano in ruolo diverso e in uno stile di gioco diverso. E’ la prima stagione in un altro paese. E se continuano a giocare insieme e crescere, sarà un bel futuro. Per me hanno migliorato tutti”.

Il suo atteggiamento in merito al suo futuro non mette in difficoltà la dirigenza e la squadra?
“Non ho detto nulla di diverso. Non ho nulla da dire, la stagione non è ancora finita e se io la pensassi come te non lo farei. Ma non la penso così: credo la squadra domani deve provare ad andare in campo e vincere la partita. Speculare sul futuro non mi interesse Sono un combattente, dal giorno che sono nato. Sono asturiano e siamo tutti combattenti”.


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