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  • Lukaku un anno dopo: da nemesi di Icardi alla necessità di una grande Inter attorno a lui

    Lukaku un anno dopo: da nemesi di Icardi alla necessità di una grande Inter attorno a lui

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    Un anno dopo il suo arrivo, con 30 gol in più e una stagione che, a dire la verità, non si è ancora conclusa e può regalare grandi soddisfazioni nella Final Eight di Europa League, Romelu Lukaku è indiscutibilmente il centro di gravità permanente (in campo) dell'Inter targata Antonio Conte. Non sarà bello da vedere, non ruba l'occhio e non sarà sempre il classico centravanti col colpo risolutivo in canna ma, con i numeri e con le prestazioni fornite nell'arco di un'annata sportiva insolitamente lunga, si è confermato come l'unica certezza del reparto offensivo.

    MEGLIO DI ICARDI - I malanni fisici di Alexis Sanchez, costretto a saltare 4 mesi e poi stoppato come tutti gli altri dall'emergenza Covid, e il crollo drastico da gennaio di un Lautaro Martinez distratto dalle voci di mercato hanno finito per erigere il belga a vero baluardo, dando ragione in fin dei conti a chi lo riteneva un degnissimo sostituto di Mauro Icardi. In primis al suo allenatore, che si è speso più di chiunque altro per farlo arrivare dal Manchester United con uno sforzo economico non indifferente e andando oltre le perplessità di qualche dirigente, come ha recentemente avuto modo di ricordare. Se l'argentino, al netto degli oltre 100 gol realizzati in nerazzurro, è il classico numero 9 che ha bisogno di una squadra costruita su misura per far valere le proprie quialità negli ultimi 16 metri, Lukaku in questo primo anno di Inter ha portato molto di più.

    SERVE UN'INTER ATTORNO A LUI - Le cifre in termini di gol non ne hanno risentito, anzi, portandolo a superare o avvicinare quelle dei primi anni milanesi di Christian Vieri e Ronaldo il Fenomeno e a imporsi come uno dei migliori esordienti di sempre in Serie A, con tanto di record di segnature in trasferta (15). L'ultimo bomber nerazzurro a toccare quota 30 in una sola annata era stato Samuel Eto'o nella stagione successiva al Triplete, nemmeno Icardi ci era riuscito. E poi c'è tanto, tantissimo, lavoro al servizio per la squadra, che con uno come lui là davanti gioca meglio e trova maggiori soluzioni offensive, tanto che l'Inter risulta come delle più efficaci cooperative del gol in Italia, con 18 differenti marcatori. Tutto è diverso, dunque, tutto è cambiato? No, un punto in comune esiste: per il definitivo salto di qualità, per soddisfare Conte e riportare il club nerazzurro a primeggiare, oggi come allora servono rinforzi di spessore al fianco di una certezza chiamata Lukaku.
     

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